5(UNWEB) – Perugia,   – L'Umbria ripudia la guerra: è la prima regione d'Italia che aderisce alla campagna "R1PUD1A" di Emergency. Un'iniziativa che ribadisce con forza l'importanza dell'articolo 11 della Costituzione italiana: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali".

Oggi a Palazzo Donini, oltre all'adesione della Regione Umbria, su cui ha fatto il punto l'assessore regionale alla Pace Fabio Barcaioli, hanno annunciato l'avvio dell'iter per l'adesione, con la presentazione della relativa mozione in commissione consiliare in programma il 20 maggio, anche la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi e la consigliera comunale alla Pace Lucia Maddoli, presenti anche Simonetta Gola, direttrice della comunicazione di Emergency, e Simonetta Lumediluna, volontaria del gruppo Emergency di Perugia.

La campagna R1PUD1A è un'iniziativa nazionale che intende promuovere una cultura di pace attraverso la partecipazione attiva di comuni (oltre 400), scuole (circa 700), enti pubblici, teatri e cittadini.

Ad aprire la conferenza è stato l'assessore della Regione Umbria con delega alla Pace, Fabio Barcaioli, che ha sottolineato: "Ringrazio Simonetta Gola per essere venuta a Perugia e, soprattutto, per aver ideato e costruito questa straordinaria campagna nazionale di Emergency. Come regione abbiamo aderito con entusiasmo a R1PUD1A anche per il significato profondo del verbo "ripudiare". I padri costituenti non hanno scritto semplicemente che l'Italia è contraria alla guerra, hanno scelto un termine netto, radicale, che esclude ogni mediazione. Ripudiare vuol dire rifiutare con forza, prendere le distanze in modo irreversibile. È un segnale chiarissimo dello spirito dell'epoca in cui la Costituzione è nata, dopo due guerre mondiali, si volle rimettere al centro la politica, la diplomazia e la costruzione della pace. Per questo motivo, la Regione Umbria ha deciso di fare della pace un pilastro della propria azione politica. In un mondo in cui i conflitti sono aumentati del 40% in quattro anni, e in cui si torna a credere che più armi significhino più sicurezza, riaffermare il ripudio della guerra è un atto politico che non può venir meno".

A rappresentare Emergency, la direttrice della comunicazione Simonetta Gola, che ha illustrato il senso e gli obiettivi della campagna: "La nostra storia ci dice di non tacere di fronte alla guerra, di non perdere mai di vista le vittime. Emergency ripudia la guerra, come tante altre persone e organizzazioni in questo paese. Con questa campagna è proprio il Paese in prima persona a potersi esprimere. Perché il senso della Costituzione è inequivocabile e le persone possono darle nuova voce. Perché dire "no alla guerra" è un'aspirazione ma è anche un modo per rispettare la storia del nostro Paese e dimostrare che la nostra Costituzione è ancora lettera viva".

È intervenuta anche Simonetta Lumediluna, volontaria del gruppo Emergency di Perugia: "Sono onorata di rappresentare qui oggi tutti i gruppi dell'Umbria di Orvieto, Spoleto, Terni, Foligno e Perugia. Sono particolarmente felice di vivere in una regione e in un comune che ha aderito a questa importante campagna, e mi auguro che possa essere un esempio contagioso per altri comuni, ispirandoli a seguirne le orme".

Lucia Maddoli, consigliera comunale con delega alla Pace del Comune di Perugia, ha sottolineato che "l'Italia ha già scelto di ripudiare la guerra come modalità di relazione tra Stati e le istituzioni locali devono fare la loro parte affinché le norme costituzionali siano rispettate. Proprio domani, nella IV commissione del Consiglio comunale, discuteremo la mozione finalizzata a far aderire il Comune alla campagna Ripudia e, contestualmente, discuteremo una mozione di M5s, Avs e Pd che chiede il cessate il fuoco a Gaza, lo sblocco degli aiuti umanitari, la liberazione degli ostaggi israeliani e che anche il nostro Comune faccia pressione sul governo affinché sia riconosciuto lo Stato di Palestina. Confidiamo nel sostegno di tutte le forze rappresentate in Consiglio. Come consiglieri di maggioranza abbiamo inoltre invitato la cittadinanza ad aderire a una raccolta fondi per Gaza per sostenere la Mezzaluna rossa palestinese tramite la Croce rossa italiana: accanto a una forte azione politica vanno infatti sviluppate azioni concrete di solidarietà e vicinanza".

A chiudere l'incontro è stata la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi: "Oggi affrontiamo temi urgenti e necessari che ci ricordano un dato importante: le nostre città non sono isole, ma fanno parte di un sistema più grande, sicché non possiamo non vivere come urgente ciò che accade nel resto del mondo e, in particolare, a Gaza". "Come sindaca della città di Capitini e come componente dell'Ufficio di Presidenza di Anci delegata alla Pace – ha continuato Ferdinandi -, noto un pericoloso processo di normalizzazione della guerra, veicolata come un destino ineluttabile. La pace, invece, non è una illusione, ma una responsabilità che va costruita ridando centralità al ruolo attivo delle città, alla 'base', cioè ai cittadini che, senza alcun dubbio, ripudiano la guerra. E grazie a Emergency, una delle realtà che interviene dove la guerra lascia la sua unica eredità di devastazione e dolore, possiamo trovare una cornice comune per fare massa critica. Per questo ho mandato una lettera a tutti i sindaci d'Italia affinché aderiscano a questa campagna, che può diventare una possibile casa comune dove declinare azioni per ricostruire la cultura della pace contro ogni tentativo di delegittimarla".

Al termine della conferenza, fuori da Palazzo Donini è stato affisso lo striscione della campagna, un gesto che suggella l'impegno dell'Umbria come prima regione italiana ad aver aderito a "R1PUD1A".


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