(UNWEB) Perugia. Umbria Jazz edizione 2025 (Perugia, 11 - 20 luglio) ci consegna l’identità di un festival sempre più globale che, sopra il pilastro portante del jazz, ha costruito un cartellone variegato, aperto a suggestioni diverse, in grado di andare incontro ai gusti di un pubblico che continua a crescere anno dopo anno.
Un festival che ospita star internazionali, giovani emergenti, virtuosi della chitarra rock, jazz ortodosso e trasversale, classici e innovatori, pop di qualità, musica per emozionarsi e divertirsi, grandi voci da tempo sulla scena o emerse da poco, black music nelle sue diverse declinazioni, proposte raffinate di stampo cameristico e scatenati intrattenitori. E tanta musica gratuita (più di metà dei circa 250 eventi in cartellone) per dare alla città, in particolare al suo centro storico, quella atmosfera di festa popolare che è da sempre la storia e l’anima di Umbria Jazz.
Due tratti sono distintivi e restano, rispetto al passato, immutati: il primo è la qualità del programma; il secondo è la formula consolidata negli anni che il pubblico ha dimostrato di gradire.
La qualità del programma significa che, siano concerti a pagamento o gratuiti, sia musica per puristi o, semplicemente, per tutti, Umbria Jazz cerca sempre il meglio.
La formula, musica a tutte le ore nel centro storico, con i tredici palchi all’aperto e al chiuso, vuol dire creare per dieci giorni un villaggio globale in cui tutti possono ritagliarsi il proprio approccio ai generi musicali preferiti.
Umbria Jazz, come il jazz, vuole essere un fenomeno inclusivo.
La ricerca della qualità viene declinata, oltre che con il progetto artistico, anche con un grande sforzo organizzativo al fine di rendere l’esperienza del Festival la più confortevole possibile. Da qui l’affinamento, anno dopo anno, dei “dettagli”, che per noi però dettagli non sono, che fanno di un concerto, e più in generale della fruizione della manifestazione, un piacevole soggiorno. Inevitabilmente questo significa investire risorse, in primo luogo nel personale. Il numero di chi lavora nei dieci giorni del Festival, a vario titolo, rende abbastanza bene le dimensioni di questo sforzo. Sono più di 1500 tra tecnici, facchini, autisti, biglietteria, personale di sala, uffici, produzione, Clinics, catering, medici e Croce Rossa, Vigli del Fuoco, merchandising, volontari della Protezione Civile, sicurezza, allestimenti, guardie giurate, addetti a media e radio, UJ4KIDS. Più l’indotto dei fornitori e non contando forze dell’ordine, addetti all’igiene urbana, ecc.
Percorrere il centro storico di Perugia seguendo il filo dei concerti, da mezzogiorno a ben dopo la mezzanotte, significa anche percorrere un affascinante itinerario turistico tra piazze, musei, monumenti civili e religiosi, teatri, strade regali che si aprono a panorami mozzafiato, e vicoli affollati da gente a ogni ora del giorno e della notte. Il binomio cultura/turismo è da sempre la chiave di volta di un fenomeno che dura, in crescendo, da oltre mezzo secolo. Sul mix del fascino della musica e la bellezza della città poggia l’alchimia di un festival con una immagine fortissima, praticamente unica nel suo genere.
Il programma di Umbria Jazz è di più facile lettura se si parte dalle location.
L’Arena Santa Giuliana è il main stage, e ospita i concerti in prima serata di maggiore richiamo di pubblico.
Il Teatro Morlacchi e il Teatro del Pavone sono gli spazi dedicati al jazz. Merita una sottolineatura il ritorno del Festival al settecentesco Teatro del Pavone di nuovo disponibile dopo un accurato restauro. Umbria Jazz “apre” al più alto livello una nuova stagione di questo spazio che si appresta a riacquistare un ruolo importantissimo nella vita culturale della città. I jazz fan meno giovani ricorderanno alcuni splendidi concerti di Umbria Jazz al Teatro del Pavone, come quelli di Sarah Vaughan o Tony Bennett (con João Gilberto ospite molto speciale quanto imprevisto).
La Sala Podiani della Galleria Nazionale dell’Umbria è il prezioso contenitore delle proposte più raccolte.
Gli spettacoli gratuiti in Pazza IV Novembre e ai Giardini Carducci sono quelli con i generi più popolari, ma sempre con la ricerca della massima qualità. Sono anche il legame con il festival delle origini, che portava la musica nelle piazze senza dover pagare nessun biglietto. Quell’intuizione di cinquantatré anni fa viene gelosamente confermata.
La Terrazza del Mercato Coperto con la sua spettacolare vista sulla Perugia storica è dedicata allo swing, il jazz tradizionale che non ha mai perso la sua freschezza.
Continua la collaborazione con Cinegatti e il Nuovo Cinema Méliès: durante il Festival si terrà un ciclo di proiezioni dedicate al mondo della musica e a JazzLife, la docu-series prodotta da Umbria Jazz.
JAZZ FOOD & WINE
È una tradizione di Umbria Jazz, quella di coniugare musica e cibo, due piaceri della vita che stanno bene insieme.
Alla Bottega del Vino, enoteca nel cuore dell'acropoli, si può pranzare e cenare, o prendere l'aperitivo ascoltando buona musica live.
Nei due weekend, solo a pranzo, musica e jazz lunch a La Taverna, ristorante da sempre frequentato anche dagli artisti. Sulle pareti del locale si possono vedere gli autografi delle stelle del jazz.
Aperitivo con musica tutti i giorni, ore 18:30, all’Hotel Priori Secret Garden.
All’Arena Santa Giuliana, infine, è aperto tutte le sere uno spazio che comprende anche un vero e proprio ristorante, oltre a stand gastronomici. Anche qui si mangia e si ascolta buona musica dal vivo prima del concerto serale.
STUDIARE JAZZ A PERUGIA CON IL BERKLEE DI BOSTON.
È IL QUARANTESIMO ANNIVERSARIO, PER CELEBRARLO ANTEPRIMA DEL FESTIVAL CON UN CONCERTO IN PIAZZA.
Parallelamente al Festival si svolgono (questa è la quarantesima volta, il che ne fa una edizione speciale) le Clinics del Berklee College of Music di Boston dall’8 al 20 luglio presso la sede della Scuola San Paolo di Viale Roma. I corsi offrono agli iscritti, oltre duecento che vengono a Perugia da tutto il mondo, la possibilità di perfezionarsi con un metodo didattico tra i più prestigiosi al mondo. Viene concentrato in dodici giorni un fitto programma, completo di sessioni teoriche e pratiche, rivolto a giovani musicisti e stilato dai docenti di una istituzione leader mondiale nella formazione musicale. Innumerevoli sono i grandi artisti passati all’inizio della carriera per le sue aule. Anche molti musicisti italiani che ora suonano da celebrati professionisti sui palchi di Umbria Jazz hanno frequentato anni fa i corsi del college bostoniano.
La presenza degli studenti (le iscrizioni sono tuttora in corso) contribuisce anche a creare quella atmosfera di villaggio della musica che è così caratteristica del centro storico durante Umbria Jazz.
Ancora prima che inizino i concerti, Perugia comincia infatti a respirare l’aria del Festival. Il segnale lo danno i ragazzi che di prima mattina con i loro strumenti in spalla vanno a scuola alle Clinics del Berklee.
Il College offre ai migliori allievi borse di studio per perfezionarsi nella sede di Boston.
Grazie alla sponsorship di UniCredit tre giovani talenti riceveranno un premio speciale che permetterà loro di vivere appieno questa straordinaria esperienza.
Per celebrare il quarantesimo anniversario dei corsi ci sarà una anteprima del Festival il 10 luglio con un concerto che vedrà sul palco di Piazza IV Novembre una band con i docenti dei corsi e un’altra costituita da ex allievi oggi professionisti di successo, più il piano solo di Mathis Picard, anch’egli ex allievo del college bostoniano.
ALLA SCOPERTA DI NUOVI TALENTI GRAZIE A CONAD
L'attenzione che Umbria Jazz rivolge ai giovani è testimoniata anche dal Conad Jazz Contest, riservato alle band emergenti e giunto con crescente successo alla dodicesima edizione.
Con la speranza di scoprire e la voglia di supportare il jazz di domani.
In tre pomeriggi ai Giardini Carducci si esibiranno le dieci band finaliste, nove selezionate da una giuria tecnica e una direttamente dal pubblico in rete. I partecipanti al concorso dovranno avere una età tra 18 e 28 anni. A esibizioni concluse, una giuria artistica presieduta da Stefano Bragatto, direttore di Radio Monte Carlo, e composta da musicisti ed esperti, si esprimerà per individuare i vincitori. Al primo classificato andrà un assegno di 5000 euro, un tour tra l’estate 2025 e l’estate 2026 con esibizioni live su altri palchi prestigiosi del jazz in tutta la Penisola. Grande novità dell’edizione 2025 è l’accordo con Universal Music Italia per la distribuzione in digitale dell’EP del vincitore assoluto su tutte le piattaforme di musica in streaming.
UJ4KIDS, LA MUSICA PER GIOCARE E PER CRESCERE
UJ4KIDS è una riuscita sintesi di gioco, cultura, creatività, socialità per bambini e ragazzi (e le loro famiglie). Arrivata al settimo anno di vita, ha conquistato, anche grazie al suo successo, un posto ormai imprescindibile nella architettura complessiva di Umbria Jazz.
UJ4KIDS è un festival nel festival, dedicato ai più giovani che ne sono i veri protagonisti. È una striscia quotidiana con un intenso programma di attività laboratoriali artistico-multidisciplinari di cui il concetto di suono e d’improvvisazione costituisce il fulcro principale. L’obiettivo è stimolare la creatività e migliorare le capacità comunicative, anche rafforzando le relazioni tra pari e non.
La Fondazione Umbria Jazz negli anni scorsi ha avviato una stretta collaborazione con enti locali, istituzioni scolastiche pubbliche e scuole di musica private del territorio con lo scopo di rendere più familiare il jazz ad ogni fascia di età. L’obiettivo è favorire la promozione di una cultura musicale ed in particolare la conoscenza del jazz e della musica improvvisata. La Fondazione Umbria Jazz la porta avanti con convinzione, in sinergia con le istituzioni scolastiche del territorio.
UJ4KIDS si pone quindi come un’attività di servizio e di riferimento per istituti pubblici ad indirizzo musicale, scuole di musica e associazioni di settore, ma anche per educatori, famiglie, pediatri, musicisti.
Il suo intento è rendere bambini e ragazzi non semplici fruitori ma protagonisti attivi di eventi musicali, facendo conoscere attraverso momenti di spettacolo e divulgazione i risultati di un lavoro che anche in Umbria si fa da anni e che è considerato uno strumento di crescita culturale e sociale.
La manifestazione si svolge nell’area dei Giardini dell’Arena Santa Giuliana, dal 12 al 20 luglio.
JAZZ IN CONSERVATORIO
Non solo le Clinics del Berklee. Umbria Jazz apre il suo programma al Conservatorio “Francesco Morlacchi” per promuovere il jazz ai più alti livelli di educazione musicale. In questo contesto si svolgeranno tre concerti pomeridiani di piccole band formate da alunni e docenti dei corsi di jazz (ma anche di musica classica) della prestigiosa istituzione perugina, per concludere con una spettacolare formazione orchestrale. Riflettori accesi in particolare sulle composizioni di Antônio Carlos Jobim.
Sede dei concerti, dal 14 al 16 luglio, è l'Auditorium del Conservatorio.
COLLEGE BAND A UMBRIA JAZZ
Come accade da anni sul palco di Umbria Jazz salgono big band di istituzioni scolastiche di vario grado, dai college universitari agli istituti superiori. Americani ma non solo. È una sezione importante della musica in piazza, non solo per il messaggio che veicolano ma anche e soprattutto perché queste orchestre suonano, in una dimensione di dilettantismo colto, buona musica e perché spesso nelle loro sezioni crescono i jazzmen professionisti di domani.
Queste le orchestre dell’edizione 2025: The University Of South Carolina Faculty Jazz Combo (Columbia, South Carolina); Left Bank Big Band (Columbia, South Carolina); George Mason University Jazz Combo I (Fairfax, Virginia); Jazz House Kids Big Band (Montclair, New Jersey); Philadelphia Jazz Orchestra (Philadelphia, Pennsylvania); Jazzschool Berkeley Ensemble (Berkeley, California).
IL CLUB DI MEZZANOTTE CON THE HOUSE BAND
Umbria Jazz ha ripreso, ormai da parecchi anni, quella che è stata una sua antica consuetudine: la jam session notturna come conclusione in bellezza di una lunga giornata di musica. Ogni jam session che si rispetti comincia, dopo la mezzanotte e va avanti finché c’è voglia di suonare. Il suo cuore è una house band. In questo caso si tratta di un quintetto ormai rodato che fa capo al sassofonista Piero Odorici. La line up comprende Daniele Scannapieco al sax tenore, Luca Mannutza al pianoforte, Aldo Zunino al contrabbasso, e Pasquale Fiore alla batteria.
È questa la band residente di Umbria Jazz, alla quale tutti gli altri musicisti potranno unirsi, ed è costituita da jazzmen esperti, tra i migliori esponenti dei loro strumenti. Una band che dal vivo, nel Bistrot Priori Secret Garden, sa come restituire in modo perfetto il clima infuocato delle jam session amate dai nottambuli.
UMBRIA JAZZ ED IL FESTIVAL DI SPOLETO
Anche quest’anno si conferma la collaborazione tra Umbria Jazz e il Festival dei Due Mondi di Spoleto, attiva da alcune edizioni. Tre sono i concerti in cartellone.
I MUSICISTI DI UMBRIA JAZZ edizione 2025
ARENA SANTA GIULIANA
Le voci, e con loro la canzone, sono le grandi protagoniste del cartellone dell’Arena Santa Giuliana. Voci che si iscrivono nella classicità del jazz come Dianne Reeves, Kurt Elling con i Yellowjackets in un omaggio ai Weather Report, Gregory Porter, o di recente fama come Samara Joy. Voci della black music come la star assoluta Lionel Richie e la sofisticata Ledisi, e gli emergenti Thee Sacred Souls; voci del pop d’autore come Mika e i Patagarri, rivelazione di X Factor; voci dall’Africa come Angélique Kidjo. Ma anche la voce del polistrumentista Jacob Collier, talento multiforme quanto trasversale.
Il jazz “maggiore” in questa edizione ha i nomi di Herbie Hancock con una band stellare, Stefano Bollani con un nuovo quintetto, Kamasi Washington con le sue complesse strutture compositive.
La chitarra rock nelle declinazioni più soft di Lee Ritenour, e più dure della band SatchVai di Steve Vai e Joe Satriani è la protagonista di una serata del Festival, mentre il funky di Candy Dulfer e Marcus Miller rimanda a una musica piena di energia che in Umbria Jazz non manca mai. Infine, uno spettacolare entertainer è Mitch Woods, cantante e funambolico pianista tra blues e rock & roll.
TEATRO MORLACCHI e TEATRO DEL PAVONE
Il cartellone dei due storici teatri perugini è tradizionalmente riservato al jazz per puristi nelle sue diverse declinazioni. Con grande attenzione per la scena contemporanea e innovativa della musica afroamericana: Ambrose Akinmusire con una complessa band di nove elementi che comprende archi e voci; Jonathan Blake, batterista a lungo con Kenny Barron ma oggi soprattutto leader di Pentad, quintetto con la mission di suonare la musica più onesta possibile; Isaiah Collier polistrumentista di Chicago che Downbeat ha scelto tra i “25 for the future” nel numero di luglio 2024; Immanuel Wilkins, con il suo Blues Blood Quartet, autore di una musica ispirata da una dimensione spirituale e perfino estatica; Mark Turner, sassofonista californiano che procede lungo il sentiero dei grandi tenori della storia del jazz, con il suo attuale quartetto.
Torna il duo-cult Enrico Rava/Fred Hersch, dove la musica è emozione allo stato puro, e torna un altro duo tromba/pianoforte, Paolo Fresu con il cubano Omar Sosa.
Per chi ama la vocalità jazz, niente di meglio di Jazzmeia Horn, che profuma di gospel ed è l’ultima depositaria della tradizione delle grandi cantanti. Il suo è il jazz vocale ai più alti livelli.
Umbria Jazz, d’altro canto, non dimentica la storia: per celebrare i cento anni della nascita di Oscar Peterson arriverà un trio con Sullivan Fortner al pianoforte e due storici componenti del trio di Peterson, John Clayton e Jeff Hamilton. Fortner sarà presente anche in un altro concerto con il proprio trio. Altra celebrazione è quella di un monumento del contrabbasso moderno, Ray Brown. Anche qui ci sarà un trio con Christian McBride al basso più Benny Green al pianoforte e Greg Hutchinson alla batteria, entrambi abituali componenti del trio di Brown. Sia l’omaggio al centenario di Peterson che quello a Ray Brown saranno al Teatro del Pavone.
GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA
Il prezioso contenitore della Galleria Nazionale dell’Umbria ospita un programma sofisticato per un pubblico di amatori. C’è un filo rosso nel cartellone: il pianoforte.
Ben sei sono i recital di solo piano: Mathis Picard, Enrico Pieranunzi, Danilo Rea, Alessandro Lanzoni, Dado Moroni, Craig Taborn. Cui bisogna aggiungere il trio di Giovanni Guidi, il duo piano/sax Giovanni Mirabassi/Rosario Giuliani, piano/tromba Julian Oliver Mazzariello/Fabrizio Bosso, piano/fisarmonica Danilo Rea/Luciano Biondini, piano/chitarra Gerald Clayton/Kurt Rosenwinkel.
Una piccola rassegna del piano jazz che da sola vale un (non piccolo) festival.
Ma non solo: in Galleria ci saranno anche la cilena Melissa Aldana, una delle star emerse di recente, con il suo quartetto, il quintetto italo-francese senza confini musicali prefissati Matteo Bortone No Land’s, Marco Bardoscia Quintet LegnoMadre con Gabriele Mirabassi e l’Orchestra da Camera di Perugia.
PIAZZA IV NOVEMBRE, GIARDINI CARDUCCI, TERRAZZA DEL MERCATO COPERTO
Musica per tutti, gratuita e all’insegna del divertimento, ma sempre con grande attenzione ai contenuti musicali. Si va dal blues di uno specialista pluripremiato nel suo paese come il newyorkese Mitch Woods, pianista e cantante, a quello classicissimo armonica e chitarra dei californiani Delta Wires; dal quartetto vocale (formula di grandi tradizioni) dei New Orleans Mystics al jazz delle origini e coniugato tutto al femminile di Shake ‘Em Up Jazz Band; dall’eclettico pianoforte multiculturale di Mathis Picard all’humor virtuosistico di Sugarpie & The Candymen; dal magico clarinetto di un leader del jazz italiano come Nico Gori con i suoi Young Lions al crossover acustico ed elettrico di Accordi Disaccordi.
Il suono sempre trascinante delle grandi orchestre è quello della Tribunal Mist Jazz Band e della Mario Corvini Big Band con Rosario Giuliani come special guest.
Gli Sticky Bones si dedicano invece a rivitalizzare con nuovi arrangiamenti il jazz delle origini, mentre Brassense è una classica band di ottoni cui si aggiunge una sezione ritmica.
Non potrebbero mancare i Funk Off e le loro street parade all’insegna di un funk moderno e spettacolare.
UMBRIA JAZZ edizione 2025 è la prima edizione del Festival con il nuovo Presidente della Fondazione di Partecipazione Umbria Jazz, Stefano Mazzoni, e il nuovo Consiglio di Amministrazione: Fausto Palombelli (Vice Presidente), Donatella Miliani, Luca Gatti, Daniele Moretti.
È anche la prima edizione che fa capo al rinnovato governo regionale, con la presidenza di Stefania Proietti.
Si conferma e si rinnova la stretta sinergia tra Fondazione e istituzioni del territorio, Regione Umbria e Comune di Perugia, innanzitutto, per un progetto di crescita che dura da più di cinquanta anni con benefiche ricadute sulla vita culturale e sull’economia dell’Umbria.