(UNWEB) - Perugia, – Si è svolta ieri, alla sala dei Notari di Perugia, la prima edizione di "Proteggi chi ti cura – prevenzione e gestione degli atti di violenza contro le professioni sanitarie e sociosanitarie", iniziativa promossa dalla consulta delle professioni sanitarie e sociosanitarie della Regione Umbria nell'ambito del progetto "Umbria contro ogni genere di violenza", al fine di richiamare l'attenzione su un fenomeno in costante crescita che mette a rischio la sicurezza degli operatori e la qualità dell'assistenza.
"La violenza contro il personale sanitario – ha dichiarato la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti - rappresenta una violazione grave del patto di fiducia tra cittadini e sistema di cura. Proteggere chi ogni giorno tutela la salute dei cittadini è un dovere istituzionale e un impegno politico imprescindibile. La Regione sarà sempre al fianco degli operatori con interventi concreti, rafforzando prevenzione, sicurezza, formazione e supporto psicologico. Nessuna forma di violenza può essere tollerata: difendere chi cura significa difendere il diritto alla salute di tutti".
Per la Regione è intervenuta Enrica Ricci, medico, dirigente del servizio Programmazione e controllo strategico del SSR, che ha ribadito la necessità di un'azione coordinata e continuativa; mentre Ottavio Alessandro Nicastro, direttore sanitario dell'USL Umbria 1 e Simona Carosati, direttore sanitario dell'Azienda ospedaliera di Perugia, hanno richiamato l'impegno delle aziende sanitarie nel potenziare le misure di prevenzione. Tiziano Scarponi, vicepresidente dell'Ordine dei Medici chirurghi e Odontoiatri di Perugia e rappresentante della consulta, ha illustrato i progetti in corso, tra cui sistemi di segnalazione più efficaci, percorsi formativi specifici e strumenti di supporto agli operatori vittime di aggressione. I rappresentanti della consulta delle professioni sanitarie e sociosanitarie hanno presentato un quadro allarmante del fenomeno: oltre 18mila aggressioni nel 2024 a livello nazionale con 22mila operatori coinvolti, un incremento del 15% rispetto al 2023. Le donne rappresentano oltre il 60% delle vittime, con il personale infermieristico che registra il 55% delle aggressioni. È stato presentato anche un piano di interventi concreti che include sistemi di allerta immediata, segnalazione digitale tramite QR code, sportelli di supporto psicologico con interventi entro 96 ore dall'aggressione, formazione specifica e monitoraggio sistematico attraverso survey regionali. Luca Benedetti, presidente dell'Ordine dei Giornalisti dell'Umbria ha riportato al centro del dibattito la Carta di Perugia del 1995, nata dalla collaborazione tra giornalisti, medici e psicologi, i cui principi, inclusi nel codice deontologico, mantengono piena attualità: rispetto della dignità del paziente, obbligo di verifica delle fonti, responsabilità delle fonti sanitarie nel fornire informazioni complete, e impegno reciproco a evitare allarmismi e distorsioni della verità. Un'informazione responsabile, che necessita del contributo di tutti gli attori coinvolti, può educare l'opinione pubblica sulla complessità del sistema sanitario, valorizzare il lavoro degli operatori e gestire realisticamente le aspettative dei cittadini, contribuendo così alla prevenzione della violenza.
Alla tavola rotonda è stato rappresentato il quadro complesso e peculiare in cui ogni professione si trova ad operare quotidianamente, grazie agli interventi di: Elisa Ceciarini, presidente dell'Ordine delle Professioni infermieristiche di Perugia; Federico Pompei, presidente dell'Ordine delle Professioni tecniche della riabilitazione e della prevenzione; Brigitta Favi, presidente dell'Ordine dei Medici veterinari di Perugia; Roberta Fratini, presidente dell'Ordine della Professione di ostetrica; Filiberto Orlacchio, presidente dell'Ordine dei Farmacisti di Perugia e Carlo Garofalo, presidente dell'Ordine degli Psicologi dell'Umbria, Cristina Zinci per l'Ordine degli Avvocati di Perugia, che ha illustrato il quadro giuridico di tutela; Luca Benedetti, presidente dell'Ordine dei Giornalisti dell'Umbria.
Nel suo intervento conclusivo, la Regione ha ribadito che il percorso avviato con "Umbria contro ogni genere di violenza" proseguirà con determinazione, confermando il proprio impegno per un sistema sanitario più sicuro, rispettoso e vicino ai cittadini.


