Chiediamo un confronto alla Regione: “Lo sviluppo dell’aeroporto è sviluppo del territorio”
 (ASI-UNWEB) Perugia – I sindacati FIT CISL Umbria e UGL Trasporti Umbria hanno tenuto una conferenza stampa per richiamare l’attenzione pubblica e sollecitare la Regione Umbria a un confronto urgente.
(ASI-UNWEB) Perugia – I sindacati FIT CISL Umbria e UGL Trasporti Umbria hanno tenuto una conferenza stampa per richiamare l’attenzione pubblica e sollecitare la Regione Umbria a un confronto urgente.                                                          
Al centro della richiesta, la necessità di conoscere le decisioni assunte dalla Giunta regionale in merito alla proposta del vettore internazionale Ryanair, che ha manifestato l’intenzione di incrementare le rotte da 10 a 20 presso lo scalo di Perugia.
I rappresentanti sindacali chiedono inoltre chiarimenti sul futuro dell’Aeroporto Internazionale dell’Umbria “San Francesco d’Assisi”, considerato strategico per lo sviluppo del territorio. La sollecitazione arriva in un momento particolarmente positivo per il comparto: lo scalo umbro ha già registrato 600.000 passeggeri, mentre l’Umbria nel 2025 ha accolto 8 milioni di turisti, con un incremento di 590.000 pernottamenti nelle strutture ricettive regionali.
Numeri che confermano il ruolo centrale dell’aeroporto di Perugia come risorsa economica e volano imprescindibile per la crescita dell’intera regione. I sindacati ribadiscono la necessità di una pianificazione condivisa e trasparente, affinché le potenzialità del territorio vengano pienamente valorizzate.
I segretari Fabio Ciancabella (FIT CISL) e Mirko Rossi (UGL Trasporti) hanno ribadito la necessità di valutare concretamente la proposta di un grande vettore, che potrebbe portare importanti ricadute in termini di sviluppo dello scalo e dell’intero territorio regionale, oltre che nuove opportunità occupazionali. Stabilizzazioni e nuove assunzioni sono al centro della richiesta sindacale, che punta a superare gli ostacoli normativi legati alla Legge Madia e a guardare con fiducia al bilancio 2026 e alla revisione del Piano nazionale degli aeroporti. “Serve un tavolo di confronto tra soci dell’aeroporto e sindacati” – hanno dichiarato – “Attendiamo una risposta dalla Regione e auspichiamo che sia positiva e in tempi brevi”.
Una cosa è certa: se la Regione Umbria dovesse rinunciare, entro il 31 ottobre, alla proposta avanzata dal vettore internazionale Ryanair, si tratterebbe di un evidente passo indietro rispetto al percorso di crescita intrapreso negli ultimi anni. Una scelta del genere verrebbe percepita dalla collettività come una clamorosa autorete, oltre che come un segnale preoccupante per le attività economiche e commerciali del territorio.
Il rischio concreto è che Ryanair, anziché incrementare le rotte, decida di ridurre i voli sull’aeroporto di Perugia, dirottandoli verso altri scali limitrofi, come ad esempio quelli di Ancona e Pescara.
La Giunta regionale di centrosinistra ha realmente valutato le possibili ricadute economiche negative che deriverebbero da un eventuale rifiuto? Quali conseguenze potrebbe comportare per l’intero territorio umbro?
Considerando che l’Aeroporto Internazionale dell’Umbria “San Francesco d’Assisi” rappresenta una infrastruttura strategica e un patrimonio di tutti gli umbri, è auspicabile che anche l’opposizione di centrodestra, nell’interesse della regione, collabori attivamente anche relazionandosi con il Governo per trovare una soluzione condivisa. L’obiettivo deve essere quello di non perdere una grande opportunità di sviluppo economico e di rilancio dell'aeroporto internazionale dell’Umbria.
Ettore Bertolini - Agenzoia Stampa Italia e Umbrioa Notizie web



