Immagine 2025 10 14 162218In scena da mercoledì 15 a domenica 19 ottobre

Una produzione del Teatro Stabile dell'Umbria

(UNWEB) Perugia. Al via la Stagione 25/26 del Teatro Morlacchi di Perugia: ad aprire il Cartellone sarà il debutto in prima assoluta della nuova produzione del Teatro Stabile dell'UmbriaRiccardo III di William Shakespeare, per la regia di Antonio Latella che sceglie Vinicio Marchioni per il ruolo del protagonista; insieme a lui un cast d'eccezione: Silvia Ajelli, Anna Coppola, Flavio Capuzzo Dolcetta, Sebastian Luque Herrera, Luca Ingravalle, Giulia Mazzarino, Candida Nieri, Stefano Patti, Annibale Pavone, Andrea Sorrentino

La traduzione è di Federico Bellini, l'adattamento di Antonio Latella e Federico Bellini. La dramaturg è Linda Dalisi, le scene sono a cura di Annelisa Zaccheria, i costumi di Simona D’Amico, le musiche e il suono di Franco Visioli, le luci di Simone De Angelis.

Da mercoledì 15 a domenica 19 ottobre (mercoledì ore 20.45, giovedì ore 19.30, venerdì ore 20.45, sabato ore 18, domenica ore 17). 

 

Antonio Latella torna a Shakespeare allestendo una delle sue opere più celebri: un grande affresco sulle manifestazioni del male. I personaggi di Riccardo III si muovono all’interno di un ideale parco-giardino che pare suggerire una dimensione d’incanto, dove si consuma un inevitabile scontro tra la forza dominante della Natura e gli intrighi, i duelli, e in fondo le miserie degli uomini.

 

NOTE DI REGIA Il male è. Non è una forma, non è uno zoppo. Non è un gobbo. Il male è vita. Il male è natura. Il male è divinità. Il nostro intento è quello di provare ad andare oltre l’esteriorità del male cercando di percepirne l’incanto. È chiaro che se il male stesso viene rappresentato attraverso un segno fisico il pubblico è portato ad accettarlo, vede la “mostruosità” e la giustifica. Anzi, prova empatia se non simpatia con e per il protagonista. Ma è ancora accettabile questo “alibi di deformità” nel ventunesimo secolo? Probabilmente il Bardo ne aveva bisogno per giustificare al pubblico, in qualche modo, tutte le malefatte del protagonista. Difatti utilizzò un corpo maschera, molto più vicino a un giullare di corte, al fool, la cui figura era spesso caricata di segni esteriori – come la gobba – che, nel tempo, hanno assunto significati ambivalenti: grotteschi ma anche propiziatori. Non è un caso che nella cultura popolare si corresse a toccare la gobba per buon auspicio. In alcuni Paesi, Riccardo III viene tolto dai cartelloni di programmazione teatrale perché potrebbe risultare offensivo per chi convive con una disabilità fisica; argomento delicato in questi tempi dove il politically correct, nel bene e nel male, rischia di diventare censura che muta l’originalità delle opere decontestualizzandole dal periodo storico a cui appartengono. A noi interessa la forza della parola, la seduzione della parola, e, perché no, la scorrettezza della parola. Il serpente incantò Eva con le parole, o, in ogni caso, bisognerebbe pensare che il serpente fu abile in quanto riuscì a far staccare la mela dall’albero ad Eva ma fu Adamo a morderla. Quindi, chi dei due peccò? Il male che mi interessa è nella bellezza, non nella disarmonia. Il male è il giardino dell’Eden. Una bellezza accecante, una bellezza che pretende un ritorno al figurativo. Una bellezza opulenta e ingannatrice, fatta di relazioni pericolose, di giochi di seduzione continui. E, in questo, Riccardo III è il maggiore dei maestri. La sua battaglia non è per la corona, non è per l’ascesa al trono, ma è per la sottomissione del femminile, quando è proprio il femminile che gli darà scacco matto; difatti sarà la Regina madre a portare a termine una tremenda maledizione. 

La traduzione di Federico Bellini mi permette inizialmente di giocare con tempi e andamenti ritmici quasi da commedia, direi wildiana, in una pennellata che rimanda all’Inghilterra Vittoriana. Abbiamo cercato di creare un adattamento dove, pur nella rinuncia ad alcune parti del testo originale, abbiamo provato a rispettare l’interezza della vicenda e la sua trasversalità di significato. Ci siamo presi il lusso, studiando i personaggi del testo, di ampliarne uno già esistente, chiamandolo Custode, apparentemente un servitore del male e di Riccardo III, che, con l’andare della narrazione, si scoprirà essere in realtà al servizio della bellezza del luogo; un custode che vuole garantire la sopravvivenza del giardino dell’Eden e per questo è pronto a tutto, quel tutto che nel testo si sintetizza con la parola “AMEN”. 

Infine e non da ultima, la scelta degli attori: un cast importante, ponderato in modo maniacale, un cast che possa essere forte per talento e dare ad ogni personaggio letterario qualcosa di fortemente artistico, un cast che possa ammaliare gli spettatori mettendo al primo posto del loro lavoro il potere performativo della parola che il Bardo ci consegna e ci lascia in eredità. Sappiamo tutti che la parola può mettere a tacere ogni tipo di guerra, ma nonostante la storia ce lo ricordi continuamente, continuiamo a dimenticarlo e credo, con mio dolore, volutamente: forse perché siamo stati creati per essere stonatura all’interno della perfezione armonica della prima nota, il DO, o almeno così mi piace pensare. A tutti i miei collaboratori artistici ho chiesto di dare bellezza al male e non bruttezza, perché chi tradì il paradiso fu l’Angelo più bello. 

Antonio Latella 

APPUNTAMENTI e PROGETTI DEDICATI AL PUBBLICO

“INCONTRA I PROTAGONISTI”. Venerdì 18 ottobre, alle 17.30 al Teatro Morlacchi,il pubblicoincontrerà la Compagnia. A seguire, al Caffè del Teatro degustazione di vini offerta dalla cantina Pucciarella di Magione.

 

BIGLIETTI e INFO – È possibile prenotare al Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222, dal lunedì al sabato dalle 17 alle 20. La prevendita dei biglietti a Perugia viene effettuata presso il Botteghino del Teatro Morlacchi, T. 075 5722555, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13.30, il sabato dalle 17 alle 20. Acquisto online: www.teatrostabile.umbria.it

 

CREDITI

RICCARDO III

di William Shakespeare 

traduzione Federico Bellini
adattamento Antonio Latella e Federico Bellini

regia Antonio Latella 

con Vinicio Marchioni (Riccardo III), Silvia Ajelli (Regina Elisabetta), Anna Coppola (Regina madre, Duchessa di York), Flavio Capuzzo Dolcetta (custode), Sebastian Luque Herrera (Principe York, Richmond), Luca Ingravalle (Principe Edoardo), Giulia Mazzarino (Lady Anna), Candida Nieri (Regina Margherita), Stefano Patti (Buckingham), Annibale Pavone (Clarence – Re Edoardo – Stanley), Andrea Sorrentino (Hastings, Sindaco)

dramaturg Linda Dalisi 

scene Annelisa Zaccheria 

costumi Simona D’Amico 

musiche e suono Franco Visioli 

luci Simone De Angelis 

regista assistente e movimenti Alessio Maria Romano 

assistente volontario Riccardo Rampazzo

produzione Teatro Stabile dell’Umbria e LAC Lugano Arte e Cultura 

 

Tournée 2025/2026 

15 – 19 ottobre 2025 – Teatro Morlacchi Perugia (prima assoluta)

21 – 22 ottobre 2025 – LAC Lugano Arte e Cultura Lugano

25 – 26 ottobre 2025 – Teatro Era Pontedera
28 ottobre – Teatro Comunale Todi

30 – 31 ottobre 2025 – Teatro Verdi Pordenone
2 novembre 2025 – Teatro Civico Schio (VI)
4 novembre 2025 – Teatro Goldoni Livorno
6 – 9 novembre 2025 – Teatro Sperimentale Pesaro
12 – 30 novembre 2025 – Teatro Strehler Milano
2 – 7 dicembre 2025 – Teatro della Pergola Firenze
9 – 10 dicembre 2025 – Teatro degli Industri Grosseto
12 – 13 dicembre 2025 – Teatro Guglielmi Massa

16 – 23 dicembre 2025 – Teatro Carignano Torino

8 – 11 gennaio 2026 – Teatro Comunale Bolzano

13 – 14 gennaio 2026 – Teatro Ponchielli Cremona

16 – 18 gennaio 2026 – Teatro Amintore Galli Rimini

20 – 21 gennaio 2026 – Teatro Impavidi Sarzana

23 – 25 gennaio 2026 – Teatro Ariosto Reggio Emilia

30 gennaio e 1 febbraio 2026 – Teatro Duse Bologna

3 – 5 febbraio 2026 – Teatro Nuovo Giovanni da Udine

7 – 8 febbraio 2026 – Teatro Manzoni Pistoia

11 – 15 febbraio 2026 – Teatro Piccinni Bari

18 febbraio – 1 marzo 2026 – Teatro Mercadante Napoli


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