conferenza sindacati inquilini per assegnazione case popolari Terni 3Dal 17 luglio non viene più convocata la commissione che valuta le domande

"Ci sono tante famiglie che aspettano. Il Comune rimuova gli ostacoli che ci sono"

(UNWEB) – Terni,  – "Con trenta alloggi di edilizia residenziale pubblica già a disposizione nel comune di Terni e che devono essere soltanto assegnati, dobbiamo denunciare che dal 17 luglio scorso non viene più convocata la commissione comunale che valuta le domande. Abbiamo già sollecitato il Comune, considerato che negli ultimi due mesi sono state ripristinate le corrette relazioni sindacali, e ora estendiamo l'appello anche al sindaco Bandecchi che si è sempre detto sensibile sulle tematiche del disagio sociale, affinché si rimuovano tutti gli ostacoli che impediscono di riunire tale commissione. È una vergogna che ci siano tante famiglie che dal 2023 aspettano di avere la casa popolare e magari non gli viene assegnata soltanto per motivi burocratici. Parliamo di persone sfrattate, che vivono con la pensione minima o che hanno comunque un Isee bassissimo e che qualche volta sono costrette a scegliere se pagare l'affitto oppure mangiare". È quanto hanno denunciato le organizzazioni sindacali degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat in occasione della conferenza stampa convocata martedì 14 ottobre a Terni per rendere note la problematica. A illustrare la vicenda sono stati Rossano Iannoni per Sunia Umbria, Matteo Lattanzi per Sunia Terni, Gino Bernardini per Sicet Umbria e Jacopo Desantis per Uniat Terni. "L'ultima convocazione della commissione è stata fatta ormai tre mesi fa – hanno ricordato ancora i segretari –, ma intanto numerosissime persone, che hanno un alto punteggio in graduatoria, aspettano e vivono nel disagio. E tale situazione interessa anche coloro che hanno un punteggio leggermente inferiore, ma che potrebbero comunque rientrare in graduatoria in caso di esclusioni. Si tratterebbe comunque soltanto dell'ultimo passaggio burocratico prima dell'assegnazione finale, cioè la verifica di tutti i requisiti necessari e di tutte le domande e i documenti già presentati. Non sappiamo quali siano le difficoltà all'interno degli uffici preposti, ma a questo punto dobbiamo chiedere pubblicamente all'amministrazione comunale che si intervenga in qualche modo. Altrimenti tali famiglie saranno costrette a manifestare il loro disagio direttamente sotto il Comune".


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