vignalistaffa(ASI-UNWEB) Chieti - Più volte i turisti che vengono a visitare l'Abruzzo Citra, ossia la parte più meridionale della regione delimitata tra il Fiume Pescara e il Trigno, l'antico territorio della medievale Contea Teatina della dinastia degli Attoni, non possono non fare visita all' Abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia (Ch)  sulla Costa dei Trabocchi che prende il nome da un preesistente tempio di Venere, di cui resta l’antica fonte sacra per le abluzioni, usata fino agli anni Cinquanta del Novecento dalla popolazione locale. 
A tal proposito, ogni volta che vado a visitare questa Abbazia, la prima cosa che faccio è recarmi nella cripta per rendere omaggio al sepolcro di un esponente della famiglia nobiliare teatina degli Attoni,  fondatrice del suo potere politico – religioso medievale, il Conte Trasmondo II di Chieti, le cui spoglie mortali nel 1025 furono deposte proprio lì.
Trasmondo II è un personaggio storico molto importante per la città di Chieti e per tutta la sua provincia, infatti con la nascita del Comitato Teatino sotto la dinastia di origine longobarda degli Attoni a cui il nobiluomo appartiene (Attone, Trasmondo I e Trasmondo II...), si crea il nucleo embrionale di quell’unità territoriale e politica che nel corso dei secoli resterà pressoché immutata, andando a formare nel XIX secolo, dopo varie fasi di evoluzione e vicende, la Provincia di Chieti.
Chieti, in virtù di una oculata politica di alleanza con i Conti dei Marsi e i Principi di Capua, con Trasmondo I prima e Trasmondo II poi, conti teatini e il primo anche Duca di Spoleto, diventa capitale di un’importante signoria medievale che si estendeva fra le attuali regioni Abruzzo e Molise,  dal pennese fino al termolese.
A testimonianza dell’importanza di Chieti con gli Attoni, Trasmondo I, fra X e XI secolo, arriva a controllare il Ducato di Spoleto, importante signoria – stato nell’Italia centrale.
Il Comitatus Teatinus, ebbe uno sviluppo sotto gli Attonidi anche dal punto di vista culturale e religioso: la cattedrale di Chieti fu ampliata e consacrata nel 1061 e in essa papa Urbano II predicò la prima crociata innanzi ad una moltitudine di abati, vescovi e baroni. Inoltre, furono edificati altri edifici religiosi (come ad esempio le chiese di San Pietro e San Paolo, di Santa Tecla e di Sant’Agata).
Chieti divenne ben presto anche un grande centro monastico con la fioritura di biblioteche e conventi: Sant’Agata, Sant’Anna della Maddalena, Santa Maria della Civitella, Santa Maria Materdomini, San Giovanni dei Cappuccini, Santa Maria di San Pietro.  Sempre in questi anni iniziò l’incastellamento con sia mura difensive sia torri di guardia.
Come spiegato nel mio saggio “Chieti Medievale” (2013) e in Chieti e l'Araba Fenice (2016), opuscoli di storia, geopolitica medievale abruzzese e scienza politica teatina, la Contea degli Attoni è fondamentale per la nascita dell’identità politica, religiosa e territoriale di quel territorio che formerà in età contemporanea la Provincia di Chieti.
Pertanto, sarebbe giusto valorizzare e pubblicizzare al meglio il sepolcro del Conte Trasmondo II di Chieti, personaggio fondamentale per la nascita dell’Abbazia di San Giovanni in Venere e per l’identità storico – politica dell’intera provincia di Chieti, a imperituro ricordo dell’unione del capoluogo teatino con la sua provincia.

Della valorizzazione della cripta dove c'è il monumento funebre di Trasmondo II e della vicina fonte di Venere già interessai il Sindaco di Fossacesia Enrico Di Giuseppantonio nel 2021 con esiti positivi.  
Della valorizzazione della dinastia degli Attoni se ne sta occupando con le sue ricerche antropologiche l'Archeologo Andrea Staffa che abbiamo intervistato per spiegarci brevemente quali importanti tasselli le sue ricerche e gli scavi archeologici hanno aggiunto alla Storia del Ducato di Spoleto in genere e alla Contea di Chieti più in particolare:
 
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Itali

 


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