SR7 7263bartolomeiTG scaled(UNWEB) Il Perugia si rimangia a Parma buona parte del credito acquisito nelle ultime giornate.

La squadra di Pecchia vince la partita grazie alle sue individualità, in particolare Vazquez e Arnaldi, che nella prima parte della gara hanno tutto lo spazio che vogliono per affondare. Sulle fasce, poi, il Parma sfrutta la superiorità numerica derivante dal modulo e Casasola e Lisi faticano, soprattutto a inizio partita. Pecchia intasa la metà campo, pressa sistematicamente sul portatore di palla e impedisce ai grifoni di alzare i ritmi. E, se il Perugia non va a mille, diventa una squadra che fa tanta fatica a combinare qualcosa di buono. Sono così riemersi i limiti di una squadra che ha lacune evidenti, in tutte le zone del campo. Ma, su questo, la società con il ds Castagnini ha già detto che si farà poco o punto. Il Parma oggi non ha fatto chissà che, ma ha avuto il merito di avere gli uomini bravi al momento giusto. I due gol (al netto della disattenzione di Lisi sul primo e del rinvio ciccato da Sgarbi sul secondo) dimostrano che Pecchia ha a disposizione uomini capaci di segnare creando anche dal niente. Il Perugia, al contrario, pur giocando in maniera involuta e senza cambi di marcia, ha creato quattro o cinque occasioni, soprattuto con Di Serio e Olivieri. Ma è mancata, come sempre, la precisione negli ultimi venti metri, anche in fase di costruzione, oltre che di finalizzazione. Insomma, chi ha qualità e individualità, alla lunga la fa valere. La differenza tra Parma e Perugia è stata tutta qui perché, in termini di volume di gioco e di occasioni, le due squadre non hanno messo in campo cose brillanti e molto differenti.

Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia