1 6(UNWEB) – Perugia,   – Oggi a Palazzo Donini, sede della Giunta della Regione Umbria, è stato firmato il Protocollo di Collaborazione per la realizzazione del progetto di accoglienza e integrazione sociale e lavorativa destinato a nuclei familiari provenienti da Gaza. L'iniziativa prende avvio dall'esperienza della prima famiglia arrivata nei mesi scorsi e in questa fase è rivolta in particolare a loro. A sottoscriverlo sono stati l'assessore regionale al Welfare, Pace e Cooperazione internazionale Fabio Barcaioli, l'assessora alle Politiche sociali e Pari opportunità del Comune di Perugia Costanza Spera, Luciano Morini responsabile della Comunità di Perugia della Comunità di Sant'Egidio e Roberto Leonardi fondatore e presidente del Consorzio Abn a&b Network Sociale.

Il progetto nasce dalla consapevolezza della drammatica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e prevede un percorso sperimentale di accoglienza integrata. Il modello delineato dal protocollo comprende accoglienza abitativa, sostegno sociale ed educativo, inserimento lavorativo, formazione linguistica e civica, oltre ad attività di integrazione comunitaria. La durata fissata è di dodici mesi, dal 15 settembre 2025 al 15 settembre 2026, con possibilità di proroga.

La Regione Umbria garantirà il coordinamento istituzionale e la copertura delle spese abitative, il Comune di Perugia supporterà l'accesso ai servizi sociali, sanitari e scolastici, il Consorzio Abn a&b Network Sociale si occuperà della gestione dell'accoglienza e dei percorsi lavorativi e la Comunità di Sant'Egidio seguirà il sostegno relazionale e le attività di inclusione comunitaria.

L'assessore Barcaioli ha spiegato: "Il protocollo prende avvio con la prima famiglia arrivata da Gaza e accolta nei mesi scorsi. È però pensato come un punto di partenza da estendere alle altre famiglie che giungeranno e da rafforzare con l'adesione di nuovi firmatari come Anci, Forum del Terzo Settore e tutte le realtà associative che vorranno unirsi a questo cammino. La comunità internazionale e le istituzioni locali hanno il dovere di fare la propria parte per fermare un genocidio che colpisce senza tregua la popolazione civile di Gaza. Sostenere chi fugge dalla guerra e garantire opportunità di vita dignitosa è un atto che appartiene alla nostra coscienza collettiva. Ringrazio i co-firmatari per aver condiviso questa responsabilità e per la volontà di costruire insieme un percorso di accoglienza e di pace. Questo protocollo è il segno che l'Umbria non si volta dall'altra parte e sceglie di aprire spazi di accoglienza e di futuro".

"Siamo molto orgogliosi, come Comune di Perugia, di essere parte di questo protocollo - ha evidenziato l'assessora Spera - Rappresenta un vero strumento di accoglienza e di risposta a ciò che sta accadendo: un genocidio tra i più gravi degli ultimi decenni, consumato nel silenzio colpevole di una comunità internazionale incapace di prendere posizione, reagire e condannare con fermezza il governo israeliano. Con questa scelta vogliamo dare invece un segnale di apertura, anche nel nostro piccolo, come istituzioni, per testimoniare solidarietà e per accogliere chi oggi non può più vivere nella propria terra e nella propria casa a causa della mancanza di una risposta internazionale. Faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità e come Comune metteremo in campo ogni sforzo affinché il progetto di vita di queste persone torni a essere un progetto fondato sulla dignità e sul rispetto degli individui".
Luciano Morini ha aggiunto: "Di fronte a un clima di rassegnazione e impotenza la firma di questo protocollo rappresenta un piccolo pezzo di pace che la Comunità di Sant'Egidio si impegna a costruire anche qui in Umbria. Ringraziamo la Regione, il Comune di Perugia e il consorzio ABN per questo atto di coraggio e di speranza: osare la pace oggi è quanto mai necessario. Di fronte a tanti ministri della guerra che si diffondono ovunque, noi vogliamo essere ministri e messaggeri di pace per ribadire che un altro mondo è possibile: un mondo in cui si può vivere in pace tra persone di differenti culture e religioni. La guerra a pezzi si combatte costruendo piccoli tasselli di pace, come quello che siamo qui oggi a realizzare".

Il presidente Leonardi ha concluso: "In momenti così complessi, ciascuno è chiamato a dare il proprio contributo, mettendo a disposizione competenze, capacità e risorse secondo quanto è possibile fare. Oggi questo è il nostro impegno, ma naturalmente tutti siamo chiamati a contribuire secondo le nostre possibilità".

Il tavolo di coordinamento inter-istituzionale monitorerà l'attuazione del progetto, ne valuterà l'impatto e raccoglierà le buone pratiche da replicare in futuro. L'accordo segna un passo importante nel quadro delle iniziative di solidarietà internazionale e di pace promosse dalla Regione Umbria in collaborazione con enti locali, terzo settore e comunità.


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