(UNWEB) – Roma, - Questa mattina, a Roma sul sagrato della Basilica di San Pietro, il Santo Padre Leone XIV ha presieduto la celebrazione e il rito con cui Carlo Acutis è stato proclamato Santo.
Una data che segna la storia della chiesa e dell'Umbria: Carlo, primo santo nato nel XXI secolo, è intimamente legato ad Assisi, dove riposano le sue spoglie nel Santuario della Spogliazione e dove il suo messaggio continua a generare pellegrinaggi, preghiera e opere di bene.
Piazza San Pietro si è presentata gremita già all'alba, con migliaia di giovani in prima fila: all'apertura dei cancelli, alle ore 6, erano presenti oltre 12mila fedeli, un flusso che nel corso della mattinata ha riempito ogni spazio disponibile attivando a toccare la cifra di oltre 70 mila persone. La cerimonia solenne ha visto la partecipazione ufficiale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, della presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, del presidente della Provincia di Perugia Massimiliano Presciutti, del sindaco di Assisi Valter Stoppini e accanto numerose delegazioni e altre istituzioni civili e religiose.
Il Pontefice prima della celebrazione ha parlato salutando una piazza gremitissima con queste parole: "Oggi è una festa bellissima per tutta l'Italia, per tutta la Chiesa e per tutto il mondo. Tutti noi siamo chiamati a essere santi, voi giovani non sprecate le vostre vite".
La presidente Proietti ha dichiarato: "L'Umbria oggi vive un momento storico di straordinaria intensità e di immensa gioia. Carlo Acutis, giovane di una generazione vicina alla nostra, primo santo millenial, che ha scelto Assisi come sua casa spirituale, ci mostra che la santità è possibile anche nel quotidiano, senza clamori, con semplicità e autenticità. È un messaggio potente per i giovani e per tutta la nostra comunità: non lasciarsi trascinare dall'ordinario, ma cercare con coraggio e creatività il bene. Assisi e l'Umbria sono la sua terra di elezione, terra messaggio di accoglienza e di fraternità".
È infatti Assisi, "città serafica" di San Francesco, il luogo scelto dalla famiglia come dimora delle spoglie di Carlo. Dal 2019 il corpo riposano nella Chiesa di Santa Maria Maggiore, oggi Santuario della Spogliazione, dove oggi migliaia di fedeli hanno seguito in diretta su più schermi allestiti per l'occasione la celebrazione, trasformando la città in un grande abbraccio spirituale. Tra le iniziative, anche un treno speciale partito dall'Umbria con 800 pellegrini diretti a San Pietro. Domani pomeriggio, 8 settembre, è in programma la messa solenne di ringraziamento ad Assisi presieduta dal vescovo Domenico Sorrentino, che aprirà un calendario di appuntamenti dedicati alla memoria e alla testimonianza di san Carlo Acutis.
"La collocazione della sua tomba nel Santuario della Spogliazione, luogo in cui San Francesco si spogliò delle vesti per abbracciare la povertà evangelica, - ha aggiunto la presidente - è un segno eloquente. Lì il giovane Francesco inaugurava una nuova stagione di vita cristiana e oggi il giovane san Carlo testimonia che la santità è accessibile anche ai giovani di oggi, a chi vive in un mondo fatto di social network e tecnologia. Entrambi hanno incarnato un modo semplice e diretto di annunciare il Vangelo: Francesco con la vita itinerante e i gesti radicali, Carlo con i linguaggi digitali e la sua creatività. La canonizzazione di Carlo, che cade proprio nell'ottavo centenario francescano del Cantico delle Creature, sembra voler dire al mondo che il carisma francescano continua a germogliare e a fiorire anche in forme nuove e sorprendenti".
La storia di Carlo parla da sé, a sette anni ricevette la prima comunione e da quel giorno il suo rapporto con la presenza reale di Cristo nel pane consacrato fu quotidiano. Crescendo, desiderò ardentemente che altri potessero condividere il suo stesso amore per l'Eucaristia, che soleva definire "la mia autostrada per il cielo". Frequentò la quarta e la quinta ginnasio all'Istituto Leone XIII dei Padri Gesuiti e si dedicò al volontariato come catechista nella parrocchia di Santa Maria Segreta a Milano, ma anche sviluppando siti web e progetti digitali per la diffusione della fede.
Durante le vacanze ad Assisi, Carlo si avvicinò alla figura di San Francesco, dal quale imparò l'ammirazione e il rispetto per il creato e la generosità verso i poveri, per i quali compiva frequenti gesti di solidarietà concreta. All'inizio di ottobre 2006 comparvero i sintomi della leucemia acuta che lo portarono, in pochi giorni, alla morte. Prima del ricovero volle offrire le sue sofferenze per la Chiesa e per il Papa. Spirò all'ospedale San Gerardo di Monza il 12 ottobre 2006.
L'aura di santità che lo ha circondato fin dai primi giorni si è diffusa rapidamente in Italia e nel mondo. Il 10 ottobre 2020 è stato proclamato beato nella Basilica di San Francesco ad Assisi. In vista della canonizzazione, il 23 maggio e il 25 novembre 2024 il compianto Papa Francesco autorizzò i decreti sui miracoli attribuiti alla sua intercessione.
Come scrisse Carlo stesso in uno dei suoi appunti spirituali, "Tutti nascono originali, ma molti muoiono fotocopie". Una frase che interpreta il messaggio francescano di libertà e autenticità: non uniformarsi alle logiche del mondo, ma vivere da "originali", con la gioia di chi sa che la vita è un dono da restituire.
"Conoscevo la storia di Carlo prima della mia esperienza politica. Carlo fu beatificato quando ero sindaco di Assisi, viene canonizzato ora che sono presidente della Regione, da oggi l'Umbria ha un nuovo santo che parla ai giovani, che devono essere per noi il centro delle politiche e della fiducia nel futuro, Carlo sarà una luce e una speranza per tutti noi".