foto delegazione anci piantedosi(UNWEB) "Ho incontrato il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per ribadire una verità semplice, ma troppo spesso ignorata: sulla sicurezza urbana lo Stato deve fare la propria parte.
La sicurezza non è ordine pubblico ma soprattutto vivibilità, coesione sociale, prevenzione, prossimità. E su tutto questo, oggi, sono i Sindaci a portare il peso più grande e spesso senza strumenti e fondi adeguati
I Comuni stanno affrontando sfide enormi che vanno dal contrasto alla violenza giovanile alla gestione della malamovida, fino all’aumento del disagio psicosociale, tutto senza un sistema stabile e pianificato di finanziamenti. Nonostante questo, continuiamo e continueremo sempre ad essere in prima linea: con la Polizia Locale, con i servizi sociali, con le reti di prossimità.
Ma a volte, tutto ciò non basta: lo Stato deve fare la sua parte.
Per questo, come ANCI, oggi abbiamo chiesto:
      •     l’istituzione di un Fondo nazionale stabile per la sicurezza urbana integrata, con risorse certe e durature;
      •     il rafforzamento degli organici delle Polizie Locali, oggi in forte calo, con un piano straordinario di assunzioni finanziato dallo Stato;
      •     l’accesso pieno ai dati del CED Interforze da parte delle Polizie Locali, per garantire controlli efficaci e sicurezza reale;
      •     nuove linee guida chiare per la videosorveglianza, oggi troppo spesso bloccata da incertezze normative.
 
E infine: abbiamo chiesto che venga riconosciuto il ruolo delle città nell’accoglienza e nell’integrazione. Perché ridurre l’irregolarità con politiche di accoglienza, coesione e integrazione è il modo più efficace per ridurre la criminalità.
La sicurezza è un diritto. Ma perché sia davvero garantito, servono investimenti, strumenti e fiducia nei territori. Oggi lo abbiamo ribadito: i Comuni sono pronti, ora tocca allo Stato".

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