Iniziativa della Cgil Umbria e delle Camere del lavoro di Perugia e Terni
Mobilitazione collettiva a Perugia, Terni, Città di Castello, Castiglione del Lago, Foligno, Assisi, Amelia, Marsciano, Narni e Orvieto
(UNWEB) – Perugia, – Da Perugia a Terni, da Città di Castello a Castiglione del Lago, passando per Foligno, Assisi, Amelia, Marsciano, Narni e Orvieto: mercoledì 9 luglio l'Umbria è scesa in piazza per l'iniziativa promossa dalla Cgil regionale insieme alla Camere del Lavoro di Perugia e Terni, un flash mob 'in difesa dei popoli, contro il massacro a Gaza, il riarmo e per la pace'. Un appello alla pace, dunque, per chiedere il cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza, ma anche per una cooperazione internazionale e per il rispetto dell'articolo 11 della Costituzione italiana, a cui hanno aderito cittadini, associazioni, lavoratori, pensionati e studenti, in una mobilitazione diffusa. L'appuntamento si inserisce nel percorso di mobilitazione nazionale contro la guerra, per la pace, per la giustizia sociale e climatica e nasce in risposta a una pericolosa escalation militare, con l'uso crescente delle armi e l'inasprirsi dei conflitti, dal Medio Oriente all'Ucraina, fino all'aggressione israeliana a Gaza, che sta producendo un massacro senza precedenti di civili, bambini, donne, giornalisti e operatori umanitari. A sottolineare il messaggio collettivo 'Fermiamo le guerre, per la pace, la giustizia e il diritto internazionale', hanno risuonato nella serata, contemporaneamente nelle diverse piazze, simboliche sirene antiaeree.
"La nostra Costituzione, fondata sul lavoro, ripudia la guerra – si legge nell'appello diffuso dalla Cgil –. Per questo chiediamo al Governo italiano di dire no a ogni forma di complicità e di supporto militare. Riteniamo urgente e necessario costruire una risposta pubblica e corale che riaffermi la priorità della pace, della cooperazione internazionale e della solidarietà tra i popoli. L'Umbria, terra di resistenza e di pace, non può sottrarsi alla responsabilità di lottare per un mondo multipolare, fondato sulla coesistenza pacifica, sulla solidarietà e sul rispetto reciproco".
"Riteniamo sia necessario mobilitarci – spiegano ancora dalla Cgil Umbria – finchè non si raggiunge l'obiettivo della pace in tutto il mondo o comunque nei territori in cui lo scenario bellico sta caratterizzando in maniera determinante gli ultimi anni di questo inizio secolo. Vogliamo costruire una mobilitazione collettiva e diffusa, perché sulla pace bisogna sensibilizzare l'animo di tutti. Siamo per discutere di pace e contro le scelte di questa Europa che ha deciso di riarmarsi per difendersi. Sottrarre miliardi di euro al welfare, all'istruzione, alla sanità nel nostro Paese è dannoso. La storia ci insegna che quando un popolo si arma è perché vuole la guerra. Noi siamo contro l'economia di guerra. Questo è il nostro programma, la nostra piattaforma e stiamo chiedendo alle assocaizioni di partecipare ad una mobilitazione sempre più ampia. La guerra la fanno i ricchi ma la pagano i poveri, questa è la sintesi amara. Non è ammissibile che oggi si muoia sotto le bombe, non se ne può più".
"Abbiamo esaurito ormai tutte le parole per parlare della tragedia, della crudeltà, della disumanità che si è abbattuta da quel 7 ottobre 2023 – commenta ancora la Cgil Umbria – prima su Israele e poi in maniera tragica sulla striscia di Gaza, ma questo non deve fermarci. Abbiamo questa volontà, che sembrerebbe quasi utopistica ma che dovrebbere essere la norma, di mettere in campo la forza del diritto invece che il diritto della forza. In questo momento, di fatto, vige la legge del più forte, noi invece continuiamo a credere a quel sogno che dopo la seconda guerra mondiale i padri fondatori della Nazioni unite hanno avuto e vogliamo ribadirlo con forza. Non dobbiamo demordere e rassegnarci, al contrario siamo chiamati a mobilitarci e a sostenere la liberazione del popolo palestinese".