1 1(UNWEB) – Perugia,   – "La pace è un impegno quotidiano che deve tradursi in gesti concreti, nelle istituzioni, nelle città, nelle comunità. L'Umbria è terra di pace per vocazione, e oggi più che mai dobbiamo fare nostra la responsabilità di costruirla ogni giorno, con coraggio e con visione".

Con queste parole la presidente della regione Umbria, Stefania Proietti, è intervenuta questa mattina nella Sala consiliare della Provincia di Perugia, in occasione dell'incontro promosso dal Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani, dedicato alla presentazione del programma di attività 2024-2026 "Come artigiani di pace". All'appuntamento hanno partecipato amministratori locali, rappresentanti del mondo associativo, delle scuole e delle istituzioni umbre per condividere un percorso comune che rilanci il ruolo delle città come motori di dialogo, cooperazione e legalità internazionale. Il Coordinamento, fondato a Perugia nel 1986, ha illustrato le nuove linee programmatiche ispirate alla figura di Giorgio La Pira e al suo modello di "città per la pace", con l'obiettivo di rafforzare la rete nazionale degli enti impegnati nella promozione dei diritti umani, della solidarietà e della diplomazia dal basso.

Nel corso dell'incontro è stato presentato anche il percorso "Sui passi di Francesco", che accompagnerà le celebrazioni per l'ottavo centenario della morte di San Francesco d'Assisi (2026), riconosciuto dallo Stato italiano come anniversario di interesse nazionale. Il progetto, destinato in particolare alle giovani generazioni, mira a diffondere la conoscenza del messaggio francescano di fraternità, giustizia e dialogo come fondamento della pace universale.

"La Regione Umbria non poteva non essere qui – ha affermato la presidente Proietti – perché questa è la nostra storia, la nostra identità e il nostro futuro. Ho voluto fortemente che la giunta regionale avesse una delega alla pace, perché sono convinta che la pace debba permeare ogni ambito dell'azione politica e istituzionale. È stata una scelta che ha suscitato stupore, ma oggi, guardando a ciò che accade nel mondo, appare quanto mai necessaria". La presidente ha poi voluto condividere con i presenti un momento di profonda umanità: "In questi mesi la nostra Regione ha accolto famiglie in fuga dalla guerra, tra cui due provenienti da Gaza. Ricordo l'arrivo di una giovane mamma incinta che non aveva mai potuto fare una visita medica, accolta insieme al marito e ai loro quattro figli. Pochi giorni dopo il loro arrivo qui è nata una bambina, Silvia, che oggi vive e cresce qui in Umbria, simbolo di speranza e di vita che rinasce dalle macerie del dolore. Un'altra famiglia è arrivata con un bambino gravemente ferito che ora riceve le cure migliori e sorride ai medici e agli infermieri che lo seguono con affetto. Sono storie che ci ricordano che la pace va custodita come si cura un neonato fragile: con attenzione, con tenacia, con amore."La presidente Proietti ha annunciato che alla Marcia PerugiAssisi per la pace e la fraternità, in programma domani, sarà presente anche la Regione Umbria con volontari della protezione civile, e una folta rappresentanza di 180 persone tra dipendenti e operatori del sistema regionale di emergenza-urgenza. "I nostri sanitari sfileranno con le magliette 'Umbria in salute per la pace', per testimoniare che la cura e la vita sono la risposta alla violenza".

Nel suo intervento, la presidente ha ricordato anche il legame storico tra la Regione Umbria e la città di Betlemme, nato negli anni Duemila con un memorandum di collaborazione ritrovato e valorizzato oggi come segno di continuità istituzionale. "Da sindaca di Assisi ho visitato più volte Betlemme – ha detto – e ricordo ancora la targa che celebra il gemellaggio con la Regione Umbria, Firenze e Assisi. Quel legame va riattivato, rafforzato, trasformato in un patto concreto di cooperazione e speranza, il compito degli enti locali per la pace è costruire relazioni".

Nel concludere il suo intervento, la presidente ha lanciato un appello: "Dobbiamo essere sentinelle della speranza. Anche nei gesti più semplici sostenendo progetti di cooperazione, educando alla solidarietà. Perché la pace non è un lusso, ma una responsabilità comune, una necessità vitale per il futuro dell'umanità".

L'Umbria, ancora una volta, si pone come terra guida di un impegno collettivo che unisce istituzioni, cittadini e territori per trasformare ogni città in un cantiere di pace.


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