(UNWEB) Questa notte, all’aeroporto di Ciampino è atterrato un volo speciale dell’Aeronautica Militare con a bordo sei bambini palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza, accompagnati da familiari e operatori. Tra loro anche un piccolo paziente che da oggi troverà rifugio in Umbria e sarà accolto dall’Azienda ospedaliera di Perugia, dove riceverà cure specialistiche e tutta l’attenzione che merita dopo mesi di sofferenze e privazioni.
L’Umbria, terra di pace e di tradizione solidale, apre così le proprie braccia a un bambino che ha conosciuto troppo presto il volto crudele della guerra. Perugia, città cuore verde d’Italia, non sarà soltanto il luogo in cui sarà curato, ma diventerà la sua nuova casa per il tempo necessario alla guarigione e al ritorno ad una vita normale, al riparo dalle ferite di un conflitto assurdo e circondato dall’affetto di una comunità che sa accogliere e proteggere.
Si tratta della quattordicesima evacuazione sanitaria realizzata dall’Italia dall’inizio dell’emergenza, nell’ambito di un’operazione umanitaria promossa e coordinata dal Governo guidato da Giorgia Meloni. Un lavoro di squadra che ha visto impegnati la Presidenza del Consiglio, i Ministeri competenti, la Protezione Civile e il personale medico e militare, per dare una speranza concreta a chi, soprattutto tra i più piccoli, è stato colpito dalle conseguenze devastanti dei bombardamenti.
“Voglio ringraziare il Governo Meloni per aver reso possibile questa operazione – dichiara Marco Squarta, europarlamentare umbro di Fratelli d’Italia ed ECR –. L’Italia dimostra di essere in prima linea quando si tratta di salvare vite, agendo con concretezza e rapidità. E sono orgoglioso che la mia regione, l’Umbria, possa contribuire a questo grande gesto di umanità, accogliendo a Perugia un bambino che ha bisogno di cure e di serenità.”
“Ma non possiamo ignorare il contesto – prosegue Squarta –. Israele deve fermare immediatamente il massacro. A pagare il prezzo più alto di questo conflitto sono stati e continuano a essere bambini innocenti. È inaccettabile per qualsiasi coscienza civile. La sicurezza non può mai giustificare la morte di minori e la distruzione indiscriminata. È tempo che prevalgano il diritto alla vita e alla dignità umana sulla logica della guerra.”