defibrillatore ambienti sportivi(ASI) Perugia– Resta alto l’impegno della Regione Umbria per garantire sul territorio regionale la buona riuscita del “Progetto Umbria diffusione dei defibrillatori semiautomatici esterni”, finanziato dal ministero della salute con 118 mila 017 euro.


Il progetto, che ha preso il via in Umbria nel 2011 ha dato buoni risultati, – spiegano dagli uffici della Direzione regionale coesione sociale e salute - ma occorre non abbassare la guardia per rendere ancora più forte sul territorio regionale la cosiddetta ‘catena della sopravvivenza’. In particolare, si è cercato, anche attraverso una capillare comunicazione che ha coinvolto in primo luogo la stampa locale, oltre che le Asl e gli enti locali, di sensibilizzare tutta la popolazione, con particolare attenzione ai giovani e all’associazionismo sportivo per coinvolgerli nei corsi di formazione per l’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici esterni e per educarli alla cultura della solidarietà e dell’attenzione nei confronti dell’altro.
Con il Progetto – è stato aggiunto - la Regione Umbria ha potenziato il contrasto alle morti per arresto cardio-circolatorio, rafforzando la dotazione dei defibrillatori delle aziende sanitarie regionali e rendendo possibile la mappatura e il collegamento di tutti i defibrillatori disposti sul territorio con la Centrale Operativa 118: ad oggi grazie alle risorse messe a disposizione dal ministero, l’Ausl Umbria 1 ha acquistato 25 defibrillatori e formato 99 operatori che rientrano nel cosiddetto personale laico, cioè non sanitario opportunamente addestrato, l’Ausl Umbria 2 si è dotata di 17 defibrillatori ed ha formato 79 operatori, mentre all’azienda ospedaliera di Perugia è stata affidata la realizzazione del registro informatico regionale che contiene la localizzazione dei defibrillatori, gli enti assegnatari, gli elenchi del personale certificato e i dati epidemiologici”.
A breve partirà una campagna su internet per veicolare in modo capillare la promozione e la diffusione graduale dei defibrillatori semiautomatici esterni, in modo tale da costituire una rete di questi strumenti in grado di favorire la defibrillazione entro quattro-cinque minuti dall’arresto cardiaco e prima dell’intervento dei mezzi di soccorso.
La Regione Umbria in particolare vuole rivolgere l’invito a tutte le associazioni sportive di dotasi dello strumento e registrarlo, così come dovranno continuare a fare gli enti pubblici e i privati che hanno a disposizione gli apparecchi che, se ancora non lo avessero fatto, dovranno perfezionare l’iscrizione sull’apposito registro regionale disposto sul sito istituzionale della centrale operativa 118.
L’obiettivo che ci proponiamo – ribadiscono dagli uffici della direzione regionale - è di infittire le maglie della rete di diffusione territoriale dei defibrillatori semiautomatici manovrabili anche da personale addestrato non medico e localizzati, oltre che nelle tradizionali sedi sanitarie, anche nei luoghi di lavoro, di studio e, in generale, pubblici. Ci teniamo a ricordare che una defibrillazione immediata, tramite una scarica elettrica, associata ad una corretta esecuzione di manovre di rianimazione cardio-polmonare, sulla persona colpita da arresto cardio-circolatorio, risulta infatti, ad oggi, il principale strumento salvavita in attesa del soccorso del Servizio 118.


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