FPwy2nAXsAcPduC(UNWEB) “Le accuse che mi sono state rivolte dal consigliere regionale del Partito Democratico, Michele Bettarelli, già presidente della Commissione comunale Affari istituzionali dal 2006 e poi vice sindaco di Città di Castello per due mandati, denotano o la sua scarsa conoscenza della storia politica degli ultimi dieci anni o un grande coraggio nel negare l’evidenza”, è quanto scrive, in una nota, il consigliere regionale Valerio Mancini (Lega).

“Sia nelle vesti di consigliere comunale a Città di Castello, che come consigliere regionale, nelle ultime due legislature, mi sono battuto affinché le istituzioni non facessero cadere nell’oblio la situazione del vecchio ospedale. Nel maggio 2017 – ricorda - avevo avanzato, attraverso una mozione in Consiglio regionale, la proposta di impegnare il 'Lascito Mariani' per riqualificare il vecchio ospedale e trasformare l’immobile nella Città della salute, poi, a gennaio 2019, da presidente della Commissione Controllo e garanzia di Città di Castello, ho convocato una seduta mettendo tra i punti all’ordine del giorno proprio la discussione sul futuro dell’ex nosocomio”.

“In questi anni – assicura - mi sono sempre battuto affinché l’edificio venisse riqualificato e si trovasse una nuova destinazione d’uso a vantaggio dei tifernati, tanto che, nel dicembre 2020, ho inserito un emendamento al DEFR che prevedeva la valorizzazione delle strutture ex ospedaliere presenti in Umbria, ovvero l’ex ospedale di Città di Castello e l’ex 'Calai' di Gualdo Tadino. Ho inoltre voluto effettuare un sopralluogo all’interno della struttura coinvolgendo anche la collega Manuela Puletti. Viene da chiedersi – continua il consigliere leghista - come mai Bettarelli non si sia mai interessato, essendo stato nella Giunta comunale di Città di Castello per anni, a richiedere il permesso per entrare nella struttura e verificarne il reale stato di degrado. Nella mozione che ha presentato Bettarelli si chiedeva di investire le risorse ex sisma 2016 nel vecchio ospedale di Città di Castello - ricorda Mancini - perché il Partito Democratico non ha pensato di adottare questa soluzione negli anni in cui era al governo della Regione dato che la stessa ASL Umbria 1 aveva a quel tempo previsto risorse di bilancio per il cofinanziamento dei lavori? Come mai Bettarelli – continua -, in veste di vice sindaco di Città di Castello non ha avviato all’epoca una interlocuzione con gli esponenti del suo partito che governavano la Regione affinché mettessero in campo questa misura? È vergognoso - osserva Mancini - che certe proposte vengano avanzate soltanto adesso ed è più che lecito pensare che quelle che arrivano da Bettarelli, ma anche dal sindaco Luca Secondi, siano solo polemiche strumentali per nascondere la loro immobilità di questi anni”.

“Invito il sindaco di Città di Castello – aggiunge Mancini - a mettere in trattazione il tema dell’ospedale di San Florido anche in Comune, dove giace una mia richiesta di audizione dall‘inizio della nuova consiliatura. Sarà un’occasione per verificare gli atti presentati, così magari anche il Pd si ricorderà di chi in questi anni si è costantemente battuto sul tema e chi invece ha preferito ossequiare il proprio partito. A me non interessa il colore politico delle Giunte, l’unica cosa che ho è cuore sono la salute e l’incolumità dei cittadini”.

“La sinistra, in vent’anni – osserva Mancini - non ha fatto niente per ridare dignità alla struttura dell’ex ospedale tifernate e sfruttarla a vantaggio della cittadinanza e se la Giunta Tesei seguirà lo stesso corso, sarà ugualmente un fallimento inaccettabile. Questo – conclude - deve essere il momento del fare, rispettando il volere dell’Assemblea legislativa, basta con chiacchiere e promesse disattese”.


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