289444857 335748855405260 5775465341926038303 n(UNWEB) L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità la mozione del consigliere regionale della Lega, Daniele Carissimi relativa alla “Promozione dell'economia circolare attraverso la diffusione di prodotti assorbenti personali (Pap) riutilizzabili e la raccolta e riciclo di pap monouso”.

Illustrando l’atto in Aula prima del voto, Carissimi ha spiegato che “la diffusione di PAP lavabili e riutilizzabili e lo sviluppo delle raccolte differenziate e del recupero/riciclo dei PAP monouso in Umbria attuano pienamente i principi dell’economia circolare sanciti dalla normativa europea e nazionale. Nella nostra regione sono già attivi, in numerosi Comuni, progetti volti ad incrementare la diffusione dei PAP riutilizzabili nonché la raccolta differenziata dei PAP monouso, i quali hanno portato a registrare un miglioramento delle percentuali di raccolta differenziata. È oggi necessario e possibile, con l’impegno delle Amministrazioni locali, realizzare nuovi impianti di riciclo capaci di reimmettere sul mercato i materiali derivanti dal trattamento dei PAP usati. Una scelta decisa in questa direzione, oltre a garantire i vantaggi ambientali sopra descritti, può contribuire anche alla nascita di una filiera regionale in questo specifico settore produttivo e alla transizione della Regione verso un’economia più circolare e sostenibile”.

L’atto di indirizzo mira ad impegnare la Giunta regionale “ad adottare misure per la diffusione di PAP lavabili e riutilizzabili attraverso la predisposizione di un sistema di incentivi finalizzati a favorire l'utilizzo di PAP lavabili e riutilizzabili in luogo di quelli monouso, riconoscendo per ogni nuovo nato, al nucleo familiare residente entro i confini regionali, un bonus vincolato all'acquisto di un kit di PAP lavabili e riutilizzabili. Ad organizzare campagne di sensibilizzazione e distribuzione di materiale informativo presso i consultori, le strutture sanitarie pubbliche, i punti nascita e le farmacie regionali in merito ai vantaggi economici e ambientali derivanti dall’utilizzo di PAP lavabili e riutilizzabili in luogo di quelli monouso. A promuovere l’utilizzo dei pannolini lavabili attraverso il coinvolgimento degli asili nido comunali e privati e dei pediatri per lo sviluppo di progetti dedicati ai neo-genitori”.

All’Esecutivo regionale viene inoltre chiesto di “intraprendere azioni volte ad incrementare la diffusione della raccolta differenziata e del recupero/riciclo dei PAP monouso usati su tutto il territorio regionale. Concedere contributi ai Comuni e/o loro Consorzi, società di gestione per l’attivazione del servizio di raccolta differenziata dei PAP. Organizzare campagne di sensibilizzazione e distribuzione di materiale informativo in merito alle modalità di attivazione e svolgimento del servizio di raccolta dei PAP offerto dal Comune o sua propaggine cui è riservata la fase di raccolta del rifiuto di riferimento presso i consultori, le strutture sanitarie pubbliche, i punti nascita e le farmacie regionali. Incentivare la ricerca tecnologica nel settore del recupero dei PAP usati anche attraverso accordi di collaborazione con l’Università. Promuovere e incentivare un’impiantistica dedicata al recupero di tali rifiuti secondo le migliori tecniche disponibili, seguendo l’esempio virtuoso dell’impianto attivo in provincia di Treviso per il riciclo dei PAP.

De Luca (M5s): “Condivido questa mozione, avrei messo l’accento in primo luogo sui materiali biodegradabili e poi sul recupero di materia. Occorre aumentare il livello del recupero di materia e questo atto va nella giusta direzione. Questa mozione però non potrà essere attuata: in Umbria si produce una quantità di 439mila tonnellate, il piano dei rifiuti approvato dalla Giunta prevede che si realizzi un termovalorizzatore da 130mila tonnellate di rifiuti solidi urbani, che verranno bruciati. Dal 2022 al 2035 si deve raggiungere il 75 per cento di raccolta differenziata ma, se si va oltre, l’impianto non è più sostenibile. Al netto della decrescita demografica, delle intenzioni Ue che prevede la messa al bando di tali soluzioni, arriviamo a questa mozione. Se decidiamo di ridurre utilizzando materiali biodegradabili, potremmo arrivare a brevissimo a chiudere il ciclo. Questi materiali assorbenti sono il 4,5% del totale dei rifiuti, il 10 per cento dei differenziati: se andiamo a ridurre 20mila tonnellate, non c’è più la possibilità di avviare l’inceneritore, sarebbe insostenibile. Si arriva al paradosso che nella provincia di Terni dovremmo produrre più rifiuti”


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