WILLIAM KENTRIDGE C6A6903Finding the Less Good Idea è una lecture/performance che William Kentridge porta in scena per raccontare le dinamiche della sua pratica artistica e la filosofia che ispira il lavoro di The Centre for the Less Good Idea.

 

(UNWEB) Sin dalla sua nascita, il The Centre for the Less Good Idea è stato una fonte d’ispirazione per il lavoro di Kentridge e al tempo stesso un catalizzatore di stimoli derivati dai suoi metodi di lavoro – un processo bidirezionale che invita a seguire le scoperte accidentali che emergono durante la creazione di un’opera.

Kentridge descrive così lo spirito libero e collaborativo che nasce nello spazio del laboratorio quando tutti sono riuniti a lavorare “seduti per terra”:

«L’associazione libera può trovare il suo spazio, diventa possibile dare alla parola o all’immagine il beneficio del dubbio e vedere cosa ne nasce. Avere fiducia che l’opera, l’immagine, l’impulso sappiano più di quanto sappia tu.»

Si comincia con fiducia nell’idea iniziale, quella che sicuramente è “l’idea buona”, ma poi si formano delle crepe, una distanza tra quell’idea originaria di cui si era tanto convinti e la sua effettiva realizzazione. Qualunque certezza sulla buona idea finisce per diventare arbitraria. È in quel momento che un gesto venuto fuori tra una prova e l’altra, una parola udita male o mal interpretata possono diventare il terreno su cui si può innestare “L’idea meno buona”.

Anche lo spettatore è coinvolto nel processo, infatti è implicita una certa dose di fiducia nel pubblico, chiamato non solo a recepire informazioni, proposte o conclusioni, ma anche ad attribuire un senso a ciò che viene mostrato. Reso complice, lo spettatore rimanderà indietro a sua volta tutte le associazioni che le immagini presentate provocano.

Nella nostra perpetua battaglia contro le contraddizioni, l’ambiguità di ciò che non capiamo, “l’idea meno buona” è una strada per affrontare le frammentazioni del mondo e Il Centro rappresenta non solo un posto sicuro per la stupidità, per l’errore, ma anche uno spazio di negoziazione tra speranza e sconforto.

Ad interagire con Kentridge per offrire al pubblico una versione italiana della lecture ci sarà l’attore Andrea Fabi, mentre Neo Muyanga, co-direttore del Centro, interverrà con improvvisazioni al pianoforte


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