Dopo il boom di quella del Primo Maggio, ultima parata dei carri allegorici con i “piccoli Stati” protagonisti. Grande attenzione da San Marino con la visita del Segretario di Stato Ciacci
(UNWEB) Castiglione del Lago. Non solo il boom di pubblico del 27 aprile. Non solo il clamoroso bis del Primo Maggio, sempre in termini di presenze, con tanto di visita ufficiale del Segretario di Stato per l’Agricoltura, l’Ambiente e il Territorio della Repubblica di San Marino (a cui è dedicato uno dei quattro allegorici), Matteo Ciacci, accompagnato dal popolare conduttore televisivo Osvalsdo Bevilacqua e dal presidente dell’associazione “I Borghi più belli d’Italia” Fiorello Primi. Adesso la “Festa del Tulipano”, 55esima edizione, è pronta ad indossare l’abito da sera e a proporre la versione forse più suggestiva delle tre parate messe a punto dai volontari dell’associazione “Eventi”: quella che sabato 3 maggio, a partire dalle ore 21, chiuderà la manifestazione offrendo ai presenti un’incredibile atmosfera di colori e magia nel buio della notte. Merito della miriade di luci a led che si attiveranno simultaneamente al via della sfilata (sempre dall’uliveto accanto a Palazzo della Corgna) lungo il perimetro di ogni singolo elemento che compone i quattro carri dedicati oltre che appunto a San Marino, anche a Città del Vaticano, a Malta e al Principato di Monaco. Un mix di grande impatto creato dall’incontro del milione di petalidi tulipano utilizzati per ricoprire le strutture di ferro, legno e cartapesta con le migliaia di luci sfavillanti, che saranno “supportate” anche dal fuoco di giocolieri e artisti di strada disseminati sul percorso e da quello artificiale che verrà utilizzato per il gran finale.
A intervallare il flusso dei carri, come da tradizione, ci saranno anche gruppi folkloristici, musicali e artistici, alcuni dei quali già attivi dal pomeriggio lungo le vie del borgo con musica non-stop della Street Band Over Soul insieme ad artisti di strada, tra magia e performance live. Hanno garantito la loro presenza poi nella sfilata tre street band che trasformeranno la città in una festa a cielo aperto: la coinvolgente Zastava Orkestar, i trascinanti Bandaoo e il ritorno della mitica “La Sganghenga” di Prato. Il percorso è quello consiolidato, attraversando piazza Antonio Gramsci, corso Vittorio Emanuele e piazza Mazzini per poi uscire da Porta Senese e approdare dopo oltre due ore di sfilata in piazza Dante Alighieri, dove è posizionata la grande Ruota Panoramica e fino alle ore 20 sarà in funzione lo sgargiante “Giardino dei Tulipani”.
Come sempre, non mancheranno la Taverna del Tulipano (aperta sia a pranzo che a cena) all’interno del quale vivrà l’ultimo atto anche il “Trasimeno Rosè Festival”, giunto alla sesta edizione, con calici offerti a chi parteciperà a pranzi e cene e con selezioni di vini rosati pregiati da abbinare ai pasti e alle degustazioni.
Intanto non si è stenta l’eco della parata del giorno della Festa dei Lavoratori, che ha fatto registrare il tutto esaurito in città, anche a beneficio degli operatori commerciali e della ristorazione di Castiglione del Lago. Preceduto al mattino dall’esibizione della Banda di Sanfatucchio e dalle rappresentazioni popolari in costume del gruppo folkloristico “Agilla e Trasimeno”, da sempre protagonista nell’animazione alla “Festa del Tulipano” fin dal lontano 1957, l’incedere di carri ha suscitato emozione e applausi soprattutto quando è transitato il carro di Città del Vaticano dedicato a Papa Francesco con un gigantesco cuore ornato di tulipani a ringraziarlo per il pontificato svolto. Consensi amche per il drago che avvolge i tre castelli di San Marino (ospite anche una rappresentanza in costume), le riproduzioni delle “attrazioni” di Montecarlo tra casinò e Formula 1 che caratterizzano il Principato di Monaco e un gigantesco vascello a rapresentare Malta con guerrieri e capitani di ventura. Successo nella stessa giornata anche per “Calici e Tulipani” in collaborazione con “La strada del Vino” e Confcommercio Umbria-Trasimeno, che ha consentito a tanti visitatori di degustare i mogliori prodotti delle cantine vinicole che insistono nel territorio lacustre.