Mariani Lorenzo Segretario Regionale Confcooperative e Amministratore di Power EnergiaIl Direttore Mariani: "Scenario prevedibile: dal Governo interventi ingenti ma non incisivi e le risorse aggiuntive saranno insufficienti.

Va messo in campo subito un recovery fund europeo e attivato il sistema bancario"

(UNWEB) L'esplosione delle bollette di energia e gas è oggi la principale preoccupazione per le imprese e ne sta minando seriamente la continuità aziendale. E a unirsi al coro d'allarme è anche Confcooperative Umbria che tramite il aui Segretario Regionale, nonché Amministratore di Power Energia (la più importante cooperativa di utenza energetica nazionale) fa conoscere la sua posizione: ""Quello che si sta verificando sul mercato del gas e dell'energia non ha precedenti nella storia moderna - spiega Mariani - ma era uno scenario ampiamente prevedibile sei mesi fa dopo l'invasione della Russia in Ucraina. Il Trend già lasciava intravedere segnali preoccupanti a fine 2021 e il Governo Draghi, pur avendo messo in campo fin qui una enormità di risorse pari a 50 miliardi di euro, non è stato in grado di incidere più del 15% sulle bollette delle imprese. Pensare, quindi, che ulteriori 30 miliardi possano essere risolutivi per garantire la continuità aziendale nei prossimi mesi appare pura utopia".

Confcooperative Umbria, però, oltre all'analisi prova anche a suggerire percorsi d'intervento: "L'Europa deve fare con assoluta urgenza la propria parte sia a livello diplomatico che a livello finanziario con un recovery fund per le imprese. Parimenti va creata la condizione per un intervento massiccio ed immediato del sistema bancario con garanzia dello Stato in asse con i Cooperfidi volto ad immettere liquidità alle imprese con finanziamenti a medio-lungo termine ed un pre-ammortamento di almeno 18 mesi quando è ragionevole pensare che la transizione ecologica, le rinnovabili e i nuovi contratti di approvvigionamento siglati da Draghi entreranno a regime ricreando condizioni accettabili se non ordinarie".

"Si è voluto cercare il nemico nei fornitori di energia sbagliando grossolanamente mira anche in termini numerici, come dimostra l'esiguo gettito fin qui scaturito dalla tassazione degli extra guadagni" prosegue Mariani. "Fatta eccezione per alcuni grandi produttori, il mercato libero dell'energia è in mano a fornitori i quali stanno subendo le conseguenze di questo folle scenario in prima persona e non possono far altro che ribaltare sulle imprese rifornite le quotazioni folli di energia e gas dei mercati internazionali".

C'è poi il quadro specifico delle cooperative umbre: "I comparti Agroalimentare e della Pesca sono sotto pressione asfissiante da diversi mesi a causa della siccità e del rincaro dei costi delle materie prime" prosegue Mariani. "Il caro bollette rischia di dare il colpo di grazia ad imprese che non possono fermare i processi produttivi in quanto legati a cicli naturali: l'uva, l'oliva o l'ortofrutta non può essere lasciata nei campi in attesa di provvedimenti governativi e gli animali vanno comunque nutriti quotidianamente".

Ma il rischio del blocco della produzione industriale mette a repentaglio intere filiere e preoccupa anche il comparto Socio-Sanitario. Su questo aspetto è il Presidente Regionale di Confcooperative Carlo Di Somma a specificare che "in quest'ultimo ambito può essere messa in campo liquidità da parte della Pubblica Amministrazione attraverso l'accelerazione del pagamento delle fatture. In ogni caso subito dopo il Consiglio dei Ministri Europei sul tema dell'energia, previsto il 9 settembre, chiederemo l'attivazione con urgenza di un Tavolo Regionale da parte della Presidente Tesei per affrontare l'emergenza, affinché non si fermino le imprese di tutti i comparti unitamente a quelle dei servizi essenziali".


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