(UNWEB) Perugia. Non è un mistero che la vita, spesso e volentieri, ponga le persone davanti ad ostacoli piuttosto duri. E' ciò che è accaduto a Stefania Coppola, una studentessa irpina laureata in Scienze della Comunicazione che si è dovuta separare da suo padre, vinto da una malattia che si è rivelata troppo più forte di lui.
In questi casi due sono le strade: o sprofondare verso il malessere più totale oppure reagire e conseguentemente rinascere.
E Stefania è riuscita a non cedere pubblicando un libro denominato "E' arrivata la poesia", un'opera che senza dubbio tocca le corde più profonde dell'animo umano. Ciascun verso narra un viaggio introspettivo tra la vastità dell'esistenza e l'intimità del dolore, raccontando il percorso poetico che l'autrice compie assieme al genitore prima della sua scomparsa.
La presentazione è avvenuta nel tardo pomeriggio odierno a Paciano, presso il giardino di Palazzo Baldeschi.
Non è voluto mancare il sindaco del borgo che si affaccia sul Trasimeno Luca Dini, che ha voluto sottolineare di "tenere molto a questo libro perché quando c'è una giovane autrice che cerca di esprimere le sue idee con l'arte della poesia e della scrittura c'è bisogno di metterla in evidenza. Credo molto nella voglia di fare dei giovani a cui bisogna dare spazio".
Poi Rosario Lavorgna, giornalista di Agenzia Stampa Italia, che ha percorso molti chilometri in moto per poter presenziare all'evento: "Vengo da Napoli e dal mare, quello vero. Questo paese è grande come il mio condominio, oltre che presentarsi bello, tenuto bene e pulito. In Umbria riuscite a conquistare i turisti, cosa che noi molto difficilmente riusciamo a fare. È un contesto bellissimo per un incontro del genere. Quando mi hanno presentato Stefania mi hanno chiesto di fare una puntata con lei di "Fresco di Stampa", un format. Ho trovato interessante il contesto in cui si muove questo libro. Mio padre inoltre era un poeta e capisco i sentimenti che si muovono dentro queste pubblicazioni. Si tratta di vita vissuta. Cambia il concetto della letteratura". Poi un interrogativo con una risposta ben precisa che deve necessariamente indurre a delle riflessioni: "Dov'è la creatività? Non esiste più. Ognuno di noi può ergersi a Manzoni qualunque. Gli autori importanti trasformano romanzi in fiction ma non dovrebbe essere così. Si dovrebbe vincere dei premi". Sul volume: "E' pieno di amore per il papà, di ricordi e di intersezioni di vita che non possiamo comprendere se non ci caliamo nei suoi panni. Le poesie sono palpiti di vita. Stefania riesce a descrivere stati d'animo belli ed importanti a cui nessuno pensa più al giorno d'oggi. Trovare persone del genere è difficile. Se non si riesce ad emozionare con la poesia non puoi farlo con un romanzo, ma è la speranza a non abbandonarci mai".
Poi Michele Ciasullo, medico: "Questo libro nasce da una vicenda forte. Non quella della morte, che non è proprio nulla. Bisogna preoccuparsi del morire, che può rappresentare un calvario veramente difficile. Questa giovane donna ha vissuto questo, in un modo molto particolare, era lì ogni volta che il respiro si interrompeva. Suo padre non poteva parlare e lei doveva indovinare qual era il suo bisogno in quel particolare momento. Serviva una risposta veloce. È un'esperienza terribile e devastante. Inoltre va detto che lei non è andata dallo psicanalista e non ha usato psicofarmaci ma si è affidata alla poesia, che ha capacità di trovare la moltiplicazione dei significati. Il linguaggio normale non riesce a dire tutto". Ciasullo ha poi continuato a battere su un tasto importante: "Quello poetico fa da tramite tra baratro e consapevolezza. La metafora poetica è il primo strumento di comprensione del mondo nonché la cura dell'anima. Il vero pericolo è la perdita del senso esistenziale, a cui è affetto il 40% dei giovani. Bisogna introdurre la narrazione che serve a non frantumarsi ma ritrovare radici di verità interiore, cosicché si possa affrontare tutto ciò che il destino gli riserva. La poesia aiuta a riorganizzare il senso esistenziale".
Ettore Bertolini, direttore di Agenzia Stampa Italia, ha parlato di "poesia come superamento del dolore. E' nostra ferma intenzione dare spazio a chiunque qualcosa da dire e da insegnare. Stefania ci ha riaperto un mondo che sembrava chiuso. Questo è un luogo che ispira amore e armonia. Solo attraverso la riscoperta dei sentimenti possiamo dare speranza a chi ne ha bisogno".
Infine, la parola alla diretta interessata, ovvero Stefania Coppola: "Abbiamo spesso parlato di questa presentazione che si è realizzata. Sono orgogliosa di aver scritto questo libro di poesie che non volevo nemmeno pubblicare ma che sta avendo un buon riscontro. Desidero ringraziare di cuore gli ospiti che sono intervenuti. La poesia? E' un qualcosa che dal personale deve parlare ai più. Non nasco poetessa ma lo divento. Volevo raccontare qualcosa che non ero in grado di fare a parole. Ho cercato di trasmettere ciò che ho imparato dalla vita e spero che sia utile a chi ha vissuto esperienze simili alle mie". Chiusura con una caratteristica importante: "Serve autenticità e non perfezione ed è questo che ho cercato di mettere sulle mie pagine".