Saverio Costanzo 1 Giornata dedicata ai cortometraggi e all'attesa proiezione del film "Orwell: 2+2=5" del premio Oscar Raoul Peck

Venerdì 11 luglio è stato caratterizzato anche dalla tavola rotonda 'Luci nell'oscurità. Il cinema come atto etico' che ha visto professionisti del cinema come Saverio Costanzo (a cui è stato consegnato il premio "Excellence Award"), Adriano Valerio, Ameer Fakher Eldin, Laura Citarella, Matthias Glassner, Charles McKewon e Terry Gilliam interrogarsi sul senso del fare cinema oggi

(UNWEB) – Montone,  – Dopo giorni intensi di incontri, cinema e ospiti internazionali, l'Umbria Film Festival si prepara a vivere la sua giornata conclusiva domenica 13 luglio, celebrando un'edizione che ha superato ogni previsione in termini di partecipazione e coinvolgimento.

La quarta e penultima giornata di venerdì 11 luglio è stata caratterizzata, oltre che per il premio "Excellence Award" a Saverio Costanzo, offerto da Ceramiche Rometti (da quest'anno il festival si è dotato infatti anche di un premio che intende celebrare un regista o un attore nel pieno della propria carriera) anche per la tavola rotonda "Luci nell'oscurità. Il cinema come atto etico" che ha riunito a Montone professionisti del cinema per interrogarsi sul senso del fare cinema oggi, moderati da Giorgio Gosetti (delegato generale "Giornate degli Autori" Festival di Venezia).

Dopo i saluti del vicesindaco di Montone David Gonfia e le introduzioni di Michela Paganelli, presidente dell'Associazione Umbria Film Festival, di Teresa Cavina, direttrice artistica di Umbria Film Festival, di Alessandro Maria Vestrelli, membro del Consiglio direttivo dell'Associazione Umbria Film Festival, sono intervenuti Saverio Costanzo, Adriano Valerio, Ameer Fakher Eldin, Laura Citarella, Matthias Glassner, Charles McKewon e Terry Gilliam.

Il cinema non cambia il mondo, ma con la macchina da presa si esprimono giudizi, è stato sottolineato. Viviamo un tempo segnato da crisi profonde: conflitti armati, disastri ecologici, genocidi, violazioni sistematiche dei diritti umani, attacchi al sapere e alla cultura. La barbarie sembra avanzare sotto nuove forme, mentre l'etica vacilla e il senso dell'umano si assottiglia. In questo contesto, la cultura – e il cinema in particolare – possono ancora rappresentare uno spazio di resistenza, di coscienza, di speranza? Che ruolo ha la narrazione visiva nell'epoca della disumanizzazione? L'impegno di un autore è solo estetico o anche etico? A cosa serve oggi il cinema? Può essere ancora uno strumento per "restare umani"? Sono state queste le domande a cui si è cercato di dare una risposta.

Naturalmente si è parlato anche della guerra a Gaza. Di Saverio Costanzo, a seguire, il festival ha proiettato anche "Private" Pardo d'oro a Locarno, un film del 2004: "Sono passati 18 anni da questo film e dopo il 7 ottobre l'escalation drammatica che ne è seguita ha reso questo film, che parla di occupazione dei territori palestinesi, in un certo senso non più attuale perché quel luogo dove tutto era successo non esiste più. Drammaticamente tutto si è involuto in una oscurità dove non si vede la luce".

Il gran finale del festival prende il via domenica 13 luglio nel pomeriggio al Teatro San Fedele con la proiezione dei corti italiani in concorso per "Amarcorti", alla presenza dei registi, per poi proseguire tra jazz e cinema sotto le stelle, fino all'attesissima chiusura con il nuovo film di Raoul Peck. "Orwell: 2+2=5" del premio Oscar Raoul Peck, presentato quest'anno a Cannes con grande successo di pubblico e di critica.  I diari e gli scritti degli ultimi anni di vita di Orwell (letti da Damian Lewis) fanno da colonna sonora ad un'avvincente selezione di materiale d'archivio e di immagini contemporanee, una sapiente miscela tra documentari e film in cui ovviamente dominano scene tratte da "1984" e "Animal Farm". Orwell è morto esattamente 75 anni fa. Quello che allora era un ammonimento oggi sembra paurosamente vicino e quindi la direzione artistica del festival ha pensato che sia un dovere morale e civile fare appello al nostro senso etico che sembra così in pericolo, oggi, e chiedere a gran voce il rispetto della vita, delle differenze culturali, e cercare di (ri)costruire un senso di solidarietà umana che sembra sgretolarsi ogni giorno di più.

Un epilogo d'autore per un festival che si conferma tra i più vitali e sorprendenti del panorama nazionale.

Il programma di domenica 13 luglio

L'ultima giornata del festival prende il via alle 16 al Teatro San Fedele con la proiezione di tutti gli "Amarcorti" italiani del Concorso internazionale di cortometraggi: "Phantom" (2024 / Ita / 18') di Gabriele Manzoni, "Per Finta" (2024 / Ita / 17') di Diego Fossati, "Soleombre" (2024 / Ita / 28') di Luca Grimaldi e Valerio Pisani, "Neroargento" (2024 / Ita / 20') di Francesco Manzato, "Petrolia" (2024 / Ita / 17') di Giulia Mancassola.Presenti in sala tutti gli autori e le autrici. A seguire si terrà la premiazione del cortometraggio vincitore.

Alle 19 in piazza Fortebraccio si va sulle note del Re-eaten Jazz Trio che si cimenterà in standard jazz tratti dal mondo del cinema. Alle 21, proiezione del corto vincitore del concorso "Amarcorti" e, infine, a seguire, a chiudere il sipario sulla 29esima edizione sarà la proiezione dell'ultimo film, "Orwell: 2+2=5" (2025 / Usa / 119') di Raoul Peck.

Sito ufficiale www.umbriafilmfestival.com


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