ada2d38a 941f 8bef 035e 063b54ce7236(UNWEB) Spoleto,  – La sezione Teatro del 68° Festival dei Due Mondi si apre venerdì 27 giugno alle ore 18 al Teatro Caio Melisso Carla Fendi con Prima del Temporale, il nuovo spettacolo nato da un'idea di Umberto Orsini e Massimo Popolizio, presentato in prima assoluta e in scena fino a martedì 1° luglio (ore 16, 17, 21, 20:30). Prima del Temporale dipinge il ritratto di un attore alle prese con i fantasmi del proprio passato: una risata riporta ad un momento di gioia, un lungo silenzio ad una perdita lontana nel tempo.

Insieme a Umberto Orsini in scena ci sono Flavio Francucci e Diamara Ferrero, con la regia di Massimo Popolizio. Le scene sono di Marco Rossi e Francesca Sgariboldi, i costumi di Gianluca Sbicca. I video sono a cura di Lorenzo Letizia, le luci di Carlo Pediani e il suono di Alessandro Saviozzi. Mario Scandale è assistente alla regia. Lo spettacolo è una produzione della Compagnia Orsini.

Al termine dello spettacolo di venerdì 27 giugno Umberto Orsini firmerà le copie del suo libro Sold Out (Laterza), che sarà disponibile in loco per l'acquisto.

Durante la mezz'ora che lo separa dall'entrare in scena per recitare da protagonista nel Temporale di Strindberg, nel suo camerino Umberto Orsini si ritrova a rivivere in un tempo senza fine alcuni momenti della propria vita, con un rovesciamento della percezione del tempo tipica dei sogni. La colonna sonora della realtà di un teatro che si sta animando oltre la porta del suo camerino diventa il pretesto e l'invito a volte spensierato e a volte commosso a ricordare e addirittura a dialogare con i fantasmi del proprio passato in un mescolarsi senza logica temporale dove un suono ne evoca un altro, una risata riporta ad un momento di gioia, un lungo silenzio ad una perdita lontana nel tempo. Incontri, amicizie, passioni, amori, in un gioco ironico e commovente che ripercorre settanta anni della sua vita artistica e privata e la storia del teatro e dell'Italia nella seconda metà del '900.

«Il titolo Prima del Temporale – dice Umberto Orsini – testimonia un progetto che da tempo avevo in mente: allestire Temporale di Strindberg con la regia di Massimo e nove interpreti, progetto azzerato dallo scoppio della pandemia di Covid. Massimo allora mi ha spinto a raccontare la mia vita, prendendo spunto dal mio libro Sold out, ma riflettendo anche su episodi che in parte non sono nel libro, raccontandomi e dialogando con due figure tipiche del mondo teatrale, la sarta di compagnia e un addetto del teatro».

«L'idea – continua il regista Massimo Popolizio – nasce dal libro autobiografico di Umberto, Sold out (editori Laterza, 2019). Siamo in una città qualunque, prima dell'ultima replica del testo di Strindberg in una situazione bernhardiana. È la storia di un ragazzo italiano che, negli anni Cinquanta, parte dalla provincia con pochi soldi e arriva nella grande città, Roma, con il sogno di iscriversi all'Accademia d'Arte Drammatica e, nonostante il marcato accento novarese, viene accettato».

La regia di Massimo Popolizio avvolge la figura dell'attore con la delicatezza con cui si cerca di svelare dei segreti che vogliono comunque restare misteriosi e offrire un ritratto di artista che si stacchi da ogni intento celebrativo. In una scenografia di forte impatto evocativo, dove il suono e le immagini creano un dialogo immaginario col protagonista, si assiste al lungo viaggio verso quel Temporale che viene vissuto come un'ultima meta non ancora raggiunta ma appena rimandata. Umberto Orsini si lascia guidare da Popolizio con la fiducia del vecchio attore che affida alla discrezione del più giovane il compito di raccontare frammenti della sua vita e la storia del nostro paese dal dopoguerra ad oggi.


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