san giustino(ASI) San Giustino, - E' stato inaugurato a San Giustino il nuovo allestimento della mostra permanente dedicata al maestro Bruno Bartoccini. Si tratta di 19 opere fra grafica e disegni e sei statue di pregevole fattura, che hanno trovato il loro definitivo collocamento presso Villa Magherini Graziani. La mostra arricchisce ulteriormente l'offerta che il complesso museale archeologico, aperto nel periodo natalizio la domenica ed i festivi, mette a disposizione del visitatore.

Il nuovo allestimento fa parte del calendario delle offerte culturali del Comune di San Giustino dal titolo "L'isola di Natale", di cui ha fatto parte un'altra interessante offerta sangiustinese, quale la presentazione del delicato e suggestivo libro di Teresa Gambuli "E vi racconto" presentato da Mario Puletti e Simona Possenti nella sala del Camino di Villa Magherini Graziani. L'allestimento delle opere donate da Bartoccini al Comune di San Giustino è stato un omaggio dell'artista alla sua terra natìa: nacque il 6 maggio 1910 nel comune di Citerna, precisamente in località "Le grotte", in una numerosa e modesta famiglia di agricoltori. Dopo aver frequentato le elementari di Pistrino, successivamente fu studente della scuola operaia Bufalini di Città di Castello, ove fu un preferito del maestro Nazzareno Giorgi. In quegli anni lavorò anche nella bottega di un falegname, bottega che si apriva sul vicolo che a Pistrino chiamano "del Tribunale". Ultimata la scuola operaia si iscrisse all'istituto d'Arte e successivamente all'accademia di Belle Arti di Perugia. Erano tempi difficili, in cui la prima guerra mondiale aveva segnato profondamente la sua famiglia: ben tre familiari vi avevano perso la vita e sua madre era morta in tenera età. Per mantenersi agli studi, forniva la propria opera quale istitutore presso varie scuole e collegi. E' del 1935 il suo primo riconoscimento: l'opera "Maschera" fu premiata all'"Esposizione d'arte di Perugia". Nel 1937, in occasione della "Mostra dell'artigianato dell'Alta Valle del Tevere", a Città di Castello, espose insieme al suo maestro e mentore Nazzareno Giorgi. Con la vittoria del concorso per l'insegnamento medio, si trasferì a Camerino, in provincia di Macerata, che costituì da allora la seconda patria dell'artista: vi tenne la cattedra di disegno fino al 1945 ma nel 1939, avendo vinto la borsa di studio dell'"Accademia di Budapest", lavorò nella capitale magiara per circa un anno. A guerra conclusa decise di trasferirsi a Firenze, dove si sentì subito a proprio agio. Si dedicò con dedizione completa all'arte ed alla cultura. Durante tutta l'intensa attività artistica ebbe modo di sperimentare ed esplorare la rappresentazione di soggetti e figure che ebbe a portata di mano, in sostanze diverse quali marmo, pietra, legno, gesso e bronzo, riuscendo a trasfondere in esse tutte le peculiarità del suo modo di vedere artistico. Rappresentò animali, che sono una piccola ma significativa parte della sua produzione: piccioni, colombe, tacchini, anatre magnificamente animati in pose tanto naturalmente vive e vere. Si ispirò alla natura, fino ad evolvere nella plasticità del nudo femminile, di cui la mostra permanente di San Giustino ospita mirabili esempi. Alla fine della carriera d'insegnante, potè dedicarsi completamente all'arte, accrescendo le sue creazioni e approfondendo anche la sua passione di egittologo, di cui risentono molto le sue rappresentazioni. Gallerie importanti e mostre prestigiose lo videro protagonista e partecipe e gli tributarono, a giusto riconoscimento, il titolo di maestro. Non ha commercializzato i suoi lavori che, da vero mecenate, ha invece elargito a persone stimate e ai luoghi amati, come San Giustino. Chi l'ha conosciuto ed apprezzato ha sempre sognato un'idonea sede per l'esposizione della donazione del maestro. Con l'inaugurazione della sede dell'esposizione permanente di Villa Magherini, a quasi 14 anni dalla sua morte avvenuta a Firenze l'11 febbraio 2001, si realizza questo progetto.


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