(UNWEB) Perugia. Si è svolto con grande partecipazione, presso l’Hub di Comunità di Madonna Alta, il primo appuntamento di “PARTECIPA PERUGIA – Ogni Persona Ogni Comunità”, il percorso di incontri pubblici promosso dal Comune di Perugia che da il via ai gruppi di lavoro per ideare e co-progettare, insieme alle cittadine e ai cittadini, le Case della Partecipazione.
Si tratta di un percorso triennale articolato in otto azioni condivise tra Comune e Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Perugia, che punta, tra le altre cose, a rendere concreta e capillare la partecipazione civica attraverso luoghi fisici e simbolici dedicati al confronto diretto tra comunità e amministrazione, per restituire valore politico all’esperienza dei cittadini e costruire insieme politiche pubbliche più giuste, efficaci e condivise. Un percorso per coinvolgere e co-progettare
L’incontro organizzato dall’Ufficio Partecipazione ha coinvolto oltre 100 cittadini e ha visto la presenza della Sindaca Vittoria Ferdinandi, della Prof.ssa Alessandra Valastro, dell’Assessora Costanza Spera, dell’Assessore Grohmann, di consiglieri comunali tra cui Donato, Ermenegildi Zurlo e Falistocco.
L’occasione ha segnato l’avvio di un laboratorio di progettazione condivisa basato sul dialogo strutturato, aperto e continuo tra istituzioni e comunità territoriali, con il supporto del Gruppo di Lavoro universitario del Progetto di ricerca triennale “Processi e organismi partecipativi nel territorio del Comune di Perugia”, oggetto dell’accordo.
Durante l’incontro è stato presentato il quadro generale del programma di partecipazione, che si articola in otto azioni strategiche:
1. Analisi di contesto per individuare i bisogni partecipativi e i luoghi dove insediare le Case della Partecipazione, attraverso incontri territoriali e metodi di sociologia del territorio.
2. Iniziative di comunicazione e cultura partecipativa, per informare i cittadini e promuovere una cultura del coinvolgimento attivo.
3. Attivazione di laboratori progettuali con il supporto di facilitatori esperti, per accompagnare la nascita delle Case della Partecipazione.
4. Formazione continua e comunicazione interna, per rafforzare le competenze partecipative all’interno della struttura comunale.
5. Supporto all’attività normativa comunale vigente in tema di partecipazione e amministrazione condivisa , a fini di adeguamento, integrazione, semplificazione.
6. Monitoraggio e valutazione, per misurare l’efficacia delle azioni intraprese.
7. Sperimentazioni democratiche, come il bilancio partecipativo, per testare nuovi strumenti di coinvolgimento.
8. Documentazione e pubblicazione dei risultati, per garantire trasparenza e diffusione delle buone pratiche.
Cosa ti aspetti dalla Casa della Partecipazione?
Nella seconda parte dell’incontro, i partecipanti sono stati invitati dalla Sindaca a rispondere a una domanda chiave:
“Cosa ti aspetti dalla Casa della Partecipazione? Dove, come e perché?”
Le prime risposte, emerse dai cittadini che si sono confrontati in gruppi di lavoro co una metodologia a gruppo crescenti, scelta dal Gruppo di lavoro universitario, hanno restituito un’idea chiara e diffusa: la Casa della Partecipazione deve essere un luogo di aggregazione sociale, confronto diretto e accessibile, con rappresentanti volontari scelti dai quartieri, presenti in maniera capillare su tutto il territorio. Luoghi dove ascoltare e accogliere le esigenze di tutti, superando le logiche dei social media, per costruire una democrazia partecipativa più sostanziale, anche attraverso gli spazi pubblici esistenti come i CVA.
Il commento della Sindaca Vittoria Ferdinandi
Nel suo toccante intervento all’Hub sociale, la Sindaca Vittoria Ferdinandi ha sottolineato il valore umano e politico del percorso Partecipa Perugia, definendolo “una meravigliosa fatica” collettiva:
“Abbiamo deciso di difendere un sogno collettivo che mette al centro la partecipazione come metodo di governo, non come slogan. Questo progetto nasce dalla volontà di rimettere i territori al centro della vita amministrativa, restituendo a ogni quartiere la stessa dignità e attenzione”.
La Sindaca ha ricordato come Perugia sia una città policentrica, troppo spesso trascurata nelle sue periferie:
“La politica deve ricominciare a pensare che l nostra è una città policentrica che esistono 750 km di strade, scuole, aree verdi e bisogni che meritano risposte puntuali. Partecipazione significa ridare voce ai territori, creare strumenti sistematici per ascoltarli davvero”.
Ha poi messo in luce la necessità di superare il disincanto dei cittadini verso la politica, promuovendo un approccio generativo, collettivo e condiviso:
“La vera sfida è ricostruire un senso di appartenenza, creare spazi in cui i cittadini non siano solo utenti ma protagonisti della vita pubblica. Le Case della Partecipazione non saranno le case di chi ci ha votato, ma di chiunque voglia tornare a prendersi cura della città”.
Infine, ha lanciato un appello al coinvolgimento attivo:
“Siate antenne e moltiplicatori di questo messaggio. Dobbiamo essere sempre di più, confrontarci anche con chi la pensa diversamente. Solo così restituiremo alla politica il suo significato più profondo”.