MessaCuri(UNWEB) Perugia. Quel 30 ottobre del 1977 è una data triste, che nessun tifoso del Perugia mai dimenticherà. Ma nello stesso tempo è un qualcosa che rimarrà sempre nel cuore di tutti per quello che questo giocatore ha dato e speso per la maglia biancorossa.
 
Come da tradizione è stata celebrata oggi, nel piazzale antistante gli spogliatoi, la messa in memoria di Renato Curi alla presenza di familiari, ex compagni e anche tifosi.
 
Ad officiare la celebrazione è stato Padre Mauro Angelini, che ha voluto sottolineare come questo sia "un momento bello. Siamo uniti per pregare queste persone (il riferimento è anche a Mimmo Pucciarini e Carlo Giulietti, due tifosi storici scomparsi di recente) che sono sempre nel nostro cuore". 


Altro aspetto importante rimarcato durante la celebrazione è il seguente: "Ricordo vuol dire far tornare al cuore. Nei momenti difficili aiuta a far ritrovare coraggio. Sono quarantotto anni che Renato è passato a miglior vita. Per chi ha fede la morte non è la fine ma l'inizio".

"È sempre bello ricordarlo - prosegue il cappellano - Domenica, giorno in cui la nostra squadra giocherà a Pontedera, è la commemorazione dei nostri defunti. Se noi apriamo il cuore ci stanno vicini. Sento la presenza di Renato e di Antonio Ceccarini".

Don Mauro ha poi assicurato che "Renato è sempre in mezzo a noi. Questa testimonianza è viva. Devo far conoscere ai ragazzi che arrivano la sua storia. Dentro quella maglia c'è un numero che vale per tutti l'8. È come una presenza, un vissuto. Ha un posto particolare nel cuore di tutta la città di Perugia".

Il suo esempio può aiutare il Grifo di oggi ad uscire dalla crisi: "Il suo era uno spirito combattente, che amava la compattezza e l'unità. Può essere incisivo in un momento in cui la squadra si sta rialzando. Grazie Renato sempre vicino a noi. E sempre Forza Perugia". 

Enrico Fanelli - Agenzia Stampa Italia


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