Ater08070Conferenza stampa con l'assessore regionale alle Politiche della Casa Fabio Barcaioli e Federico Santi, nuovo presidente di Ater Umbria

(UNWEB) Perugia   - Ater Umbria si avvia verso una nuova fase con una nuova Governance, frutto di una visione condivisa con la Regione Umbria, che vede tra i temi principali il diritto alla casa, la sostenibilità e la riqualificazione urbana. La nuova missione è stata illustrata dal nuovo presidente Federico Santi, nel corso di una conferenza stampa, nella sede perugina di Ater, alla presenza dell'assessore regionale alle Politiche della Casa, Fabio Barcaioli, di Chiara Fioroni, membro del Cda e dei funzionari e dirigenti dell'Azienda. Un incontro importante per riposizionare il tema dell'abitare pubblico al centro.

Una delle priorità del nuovo mandato di Ater Umbria è di garantire soluzioni abitative dignitose per chi ne ha realmente bisogno, offrendo un servizio pubblico essenziale, nell'ottica di rendere effettivo e concreto il diritto alla casa.

Tra gli obiettivi ci sono: l'accesso a fondi europei, nazionali e regionali (Pnrr, Piano Casa Italia, Fesr 21-27), lo sviluppo di Comunità Energetiche Regionali e nuovi modelli abitativi come il co-housing, l'aumento delle manutenzioni e dell'efficienza interna per rispondere alla crescente domanda abitativa, il potenziamento del numero di abitazioni e la riduzione dei tempi di intervento, inoltre la sostenibilità finanziaria e la massima attenzione alle fasce sociali più fragili.

Per l'assessore Barcaioli: "Oggi, oltre a presentare il nuovo presidente di Ater, abbiamo aperto una fase nuova per le politiche abitative della Regione Umbria. La casa torna al centro dell'agenda politica, perché, come evidenziato anche dal rapporto Caritas, rappresenta uno dei principali fattori che incidono sulla povertà. L'obiettivo è restituire all'Umbria un ruolo guida a livello nazionale nel garantire il diritto all'abitare.

La nomina di Federico Santi è una scelta politica, certo, ma radicata nella competenza. Ingegnere, è stato individuato per la sua professionalità e per la capacità di interpretare l'Ater come un ente strutturale, motore di rilancio, capace di rimettere al centro le persone.

Immaginiamo un'Ater in grado di accompagnare i cambiamenti sociali, rispondere ai bisogni più urgenti e, allo stesso tempo, costruire politiche abitative lungimiranti. Guardiamo con attenzione alle esperienze di social housing, alla rigenerazione urbana partecipata, alla capacità di mettere a sistema tutte le risorse disponibili".

Per il presidente Santi: "Abbiamo oltre 1.500 alloggi non affittati, e ciò genera un importante squilibrio economico che stiamo cercando di analizzare e risolvere. Si tratta di una prima criticità legata all'alto tasso di turn-over, causato da diversi fattori, tra cui l'uscita di numerosi inquilini e la presenza di appartamenti formalmente disponibili ma di tipologia particolare, che i Comuni faticano a collocare. Per affrontare queste difficoltà e contenere questo tipo di spese, riteniamo prioritario ridurre il numero di alloggi sfitti, poiché non solo non percepiamo affitto, ma comportano costi a nostro carico come le spese condominiali e l'Imu. È un meccanismo distorto e potenzialmente pericoloso. La nostra proposta è quella di richiedere alla Banca Europea degli Investimenti un'ampia tranche di finanziamenti da destinare a interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Chiediamo inoltre la collaborazione attiva dei Comuni e della Regione per sistemare gli alloggi di proprietà pubblica gestiti da Ater. Infine, è necessario anche un intervento interno sull'efficienza dei servizi, a partire dal sito web, e un incremento dell'organico aziendale".

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