(UNWEB) Perugia, - Nei giorni scorsi, presso la Terapia Intensiva Cardio Toraco Vascolare (TIPOC) dell'Azienda Ospedaliera Santa Maria della Misericordia di Perugia, è stata eseguita una donazione multiorgano a seguito del decesso di un paziente di 49 anni, vittima di un arresto cardiaco.
"Il paziente è stato trasportato d'urgenza in Pronto Soccorso dal servizio del 118 dove, in seguito ad un arresto cardiaco refrattario, prontamente rianimato dal personale sanitario, è stato sottoposto in emergenza a procedura di rivascolarizzazione coronarica e assistenza meccanica circolatoria tramite ECMO (cuore-polmone artificiale). – afferma la dottoressa dottoressa Cristina Todisco, medico responsabile della TIPOC – Successivamente il paziente è stato ricoverato in TIPOC per la prosecuzione delle cure. Nonostante gli sforzi del personale sanitario nei giorni successivi si è verificato il decesso. La presenza dell'assistenza meccanica tramite ECMO ha però permesso di mantenere la funzionalità degli organi, rendendo comunque possibile la donazione. Grazie al gesto di straordinaria generosità dei familiari, che in un momento di grande dolore hanno acconsentito alla donazione, è stato possibile effettuare un prelievo multiorgano che ha dato nuova speranza ad almeno tre pazienti in attesa di trapianto."
"Il processo di donazione di organi da paziente deceduto – spiega la dottoressa Elisabetta Franciosini, responsabile del Coordinamento Locale per il procurement di organi, tessuti e trapianto dell'Ospedale di Perugia – è un percorso sanitario e organizzativo molto complesso, che coinvolge numerose figure professionali e si svolge secondo protocolli precisi per garantire sicurezza, trasparenza ed efficacia. L'identificazione del potenziale donatore avviene principalmente all'interno delle terapie intensive, il cui personale, quando ci sono i criteri, attiva il Coordinamento Locale Trapianti. Esistono due tipi di donazione da paziente deceduto. La prima è la "Donazione a cuore battente", in cui viene fatta diagnosi di morte con criteri neurologici (morte encefalica), cioè tutte le funzioni dell'encefalo sono definitivamente cessate, ma gli organi sono ancora perfusi grazie ai supporti rianimatori. La seconda è la "Donazione a cuore fermo", successiva a morte cardiaca, quando il cuore si ferma definitivamente. In casi selezionati anche in questa situazione si può procedere alla donazione, ma è necessario l'utilizzo di supporti meccanici per la perfusione degli organi. Dopo l'accertamento di morte, – continua Franciosini – viene verificata la volontà del paziente, se è donatore si può procedere, se non c'è volontà espressa si chiede il consenso ai familiari aventi diritto. Successivamente si procede alla valutazione dell'idoneità degli organi con esami diagnostici specifici, per stabilire quali organi siano idonei al trapianto. Il prelievo avviene in sala operatoria da parte di équipe specializzate. Dopo il prelievo il corpo del donatore viene ricomposto con rispetto e restituito alla famiglia. Gli organi vengono trasportati con mezzi dedicati (ambulanze, elicotteri, aerei) verso i centri trapianto, dove i riceventi sono già pronti per l'intervento. Per questo processo sanitario – conclude - è fondamentale la collaborazione e la sinergia tra molteplici figure sanitarie coinvolte, sotto la supervisione del Centro Regionale Trapianti, a sua volta in costante contatto con il Centro Nazionale Trapianti".
"Tutte le fasi del processo di donazione sono documentate. – dichiara il dottor Mauro Marchesi, direttore del Centro Regionale Trapianti Umbria – Esiste un sistema informatizzato che garantisce anonimato, tracciabilità e sicurezza per donatori e riceventi nel pieno rispetto della trasparenza. La donazione dopo la morte è importantissima perché può salvare fino a sette vite con gli organi donati e migliorare la qualità della vita con i tessuti donati. Gli organi prelevati possono includere: cuore, polmoni, fegato, reni, pancreas, intestino, oltre a tessuti (cornee, cute, valvole cardiache, ossa). Per questo invitiamo i cittadini ad esprimere in vita il proprio consenso alla donazione degli organi dopo la morte al momento del rilascio o rinnovo della carta di identità oppure compilando il modulo apposito presso la propria ASL di appartenenza, o registrandosi all'AIDO. In alternativa è possibile anche compilare l'apposito tesserino del Ministero della Salute o scrivere e firmare una dichiarazione di volontà su carta semplice, conservandoli nel proprio portafoglio insieme ai documenti".
La donazione di organi e tessuti rappresenta una scelta di altissimo valore etico, un gesto di altruismo e solidarietà capace di salvare la vita a chi attende una nuova possibilità.