7OZ 5597esultaza di carmine(ASI) Adesso il Perugia comincia a dar ragione a Bisoli. Il tecnico, in tempi non sospetti, aveva detto che il vero Perugia si sarebbe visto in questo periodo e la classifica si sarebbe dovuta guardare solo a dicembre.

Detto, fatto. Il Grifo sbanca Avellino e, per la prima volta quest’anno, dà seguito ad una vittoria con altri tre punti, entrando in zona play off. Dall’Irpinia notizie confortanti, il modulo tattico sembra aver trovato la sua identità e stabilità, tanto che anche le assenze non certo lievi di Ardemagni e Rizzo sono state ammortizzate senza problemi. E i grifoni sembrano adesso convinti dei propri mezzi, sanno cosa devono fare, la palla scorre a terra, gli spazi vengono aggrediti con intelligenza e, finalmente, davanti si fanno le cose con la cattiveria necessaria. Oggi è toccato a Di Carmine e Parigini dare sfoggio delle loro doti negli ultimi metri e segnare le reti della vittoria, ma un plauso va a tutta la squadra, capace di giocare fuori come aveva spesso giocato in casa, col baricentro più avanzato. Non è stata, ovviamente, solo una questione di qualche decina di metri. Il fatto è che, così disposto in campo, il Perugia gioca con i reparti e gli uomini più vicini, gli automatismi vengono più facili, gli errori di uno possono essere meglio rimediati dal compagno lì vicino. Così, il gol del pareggio è arrivato perché Di Carmine ha potuto ricevere un passaggio ravvicinato da Del Prete. E il vantaggio è maturato perché, sul tiro un po’ sbilenco di Di Carmine, Parigini era lì, lo ha seguito e ci ha creduto. Ecco, i grifoni ci credono. L’aspetto mentale che ad Ascoli era mancato, oggi si è rivelato in tutta la sua importanza. In ogni momento della partita, i grifoni hanno controllato senza ansie, hanno spinto quando dovevano e, quando non potevano, hanno controllato la partita senza patemi. La reazione all’eurogol di Gavazzi (detto per inciso: chi doveva controllare l’ex ternano, di cui si conosceva bene la propensione al tiro sulle seconde palle?) specie nel secondo tempo, è stata autorevole. Il Perugia nella ripresa ha tenuto sempre il pallino, senza rischiare niente in difesa, a differenza del primo tempo, dove aveva concesso agli irpini alcune ripartenze pericolose, da una delle quali è nata l’azione del gol. In entrambi i tempi, comunque, i grifoni si sono proposti palla a terra, con manovre avvolgenti, con Taddei in regia bravo a smistare palloni in modo vario e con i tempi giusti e il duo Della Rocca-Zebli puntuale nel supportare il brasiliano nel palleggio che irretisce gli avversari e serve poi efficacemente le punte. Come con il Brescia, insomma, tutto è girato bene e la continuità, che nel calcio come nella vita, scrive le storie, adesso premia il geometra Bisoli. L’edificio da lui progettato prende forma e la sagoma prima informe sta diventando ora un palazzo di zona residenziale. I complimenti sono d’obbligo.


Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia