M5S Carboni LiberatiIl gruppo consiliare regionale del Movimento 5 Stelle ha presentato una interrogazione a risposta immediata (quesiton time) sulla situazione dei lavoratori della Eskigel di Terni. I consiglieri Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari chiedono alla Giunta di Palazzo Donini di chiarire quali azioni verranno intraprese per “scongiurare l'arretramento economico dei dipendenti Eskigel” ed “evitare l'emulazione da parte di altre imprese”.


(ASI) Perugia, - “L'Esecutivo di Palazzo Donini spieghi come intende intervenire per evitare l'emulazione da parte di altre imprese di quanto starebbe realizzando la multinazionale 'R&R Ice Cream' a detrimento dei diritti dei dipendenti, comunicando le concrete misure che la Giunta ha finora assunto allo scopo di scongiurare l'arretramento economico dei dipendenti, cosi? come potenzialmente di milioni di altri lavoratori in Italia”. Lo chiedono i consiglieri Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari (M5S), con una interrogazione a risposta immediata (quesiton time) rivolta alla Giunta Marini.
Liberati e Carbonari spiegano che “la storica azienda alimentare Eskigel di Terni, testimonianza di un successo tutto italiano, è stata assorbita nell'agosto 2012 dalla multinazionale 'R&R Ice Cream'. Una operazione che, a detta dei dirigenti, avrebbe contribuito in maniera significativa all'occupazione locale. Ma l'Eskigel, prima dell'avvento di R&R, impiegava circa 600 dipendenti, di cui 400 stagionali. Oggi la multinazionale anglosassone assumerebbe, invece, parte degli stagionali attraverso una società cooperativa. Questa scelta – sottolineano - oltre a costituire una grave violazione umana e morale dei diritti delle maestranze Eskigel, ha anche una pesante ricaduta economica: i lavoratori, per le stesse mansioni, percepiranno, mensilmente, dai 300 ai 500 euro in meno. Con forti ripercussioni sul bilancio di molte famiglie e importanti conseguenze sull'economia locale”.

Per Liberati e Carbonari “quest'azione costituisce un pericoloso precedente a livello regionale e nazionale. E di fatto non sono stati mantenuti gli impegni presi pubblicamente e l'azienda sta portando avanti un'inammissibile operazione di schiavismo legalizzato, di fronte alla quale la politica non può rimanere silente”.