Squarta FDI2Il consigliere regionale Marco Squarta (Fratelli d'Italia) commenta il report della Corte dei conti sui bilanci delle società a partecipazione pubblica chiedendo alla Giunta di procedere “al monitoraggio, alla razionalizzazione e alla riduzione delle partecipazioni, dirette e indirette, in società di dubbia utilità”. Squarta evidenzia che “mentre mancano i fondi per il sociale si ripianano i bilanci di società amministrate male e che producono solo perdite”.


(ASI) Perugia - “Le società partecipate rappresentano dei carrozzoni caratterizzati da bilanci in perdita, anche in Umbria. Anzi la regione Umbria è una di quelle in cui questo sistema societario fa registrare perdite di esercizio più rilevanti. Sarebbe opportuno che la Giunta regionale tenesse fede a quanto stabilito nella delibera approvata nel marzo 2015, procedendo al monitoraggio, alla razionalizzazione e alla riduzione delle partecipazioni, dirette e indirette, in società di dubbia utilità”. Lo afferma il consigliere regionale Marco Squarta (Fratelli d'Italia) facendo riferimento al report della Corte dei conti sui bilanci delle società a partecipazione pubblica.

“Si tratta – evidenzia Squarta – di un questione già emersa in tutta evidenza nel giudizio di parificazione della Sezione regionale della corte sull'esercizio finanziario 2014. In quel caso, oltre ad essere stata registrata l'assenza dei bilanci delle società partecipate (che nel 2013 hanno portato la Regione a dover colmare i bilancio con circa 60 milioni di euro), i giudici contabili hanno rilevato che la carenza di documentazione rendeva difficilmente valutabile la reale situazione finanziaria, oltre a rimarcare l'assenza di un autentico controllo sulla governance delle società stesse”.

Il capogruppo di Fratelli d'Italia evidenzia inoltre che “all'assenza di fondi e risorse per gli interventi in ambito sociale, dall'assistenza agli anziani al reddito di cittadinanza, si accompagna quindi un utilizzo incontrollato di denaro pubblico impiegato per ripianare i bilanci di società amministrate male, che producono solo perdite. Appare indispensabile una ricognizione delle partecipazioni di secondo e terzo livello – osserva Squarta – per verificare anche le quote detenute da enti strumentali oltre che direttamente dalla Regione. Come nel caso del consorzio Tns di Terni, i cui immobili sono stati acquistati spendendo 7 milioni di euro in virtù della partecipazione detenuta da Sviluppumbria”.

Secondo Marco Squarta “l'atto di ricognizione che la Giunta avrebbe dovuto stilare già dallo scorso anno è oltremodo urgente e dovrebbe prevedere un piano di risparmi pari almeno alle decine di milioni di euro destinato al ripiano dei debiti delle partecipate, costato 150 milioni in un triennio”.