(ASI) Perugia– “Soddisfazione per l’attenzione e l’atteggiamento di grande responsabilità del ministro dell’Ambiente che ha portato nella riunione di oggi ad adottare una strategia nazionale per monitorare l’inquinamento atmosferico”: così l’assessore regionale all’Ambiente, Fernanda Cecchini, intervenuta stamani alla riunione che si è tenuta a Roma nella sede del ministero dell’Ambiente tra il ministro Gian Luca Galletti, i governatori e i sindaci delle grandi città sull’emergenza smog. Presenti alla riunione anche il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e il direttore generale dell’Ispra, Stefano Laporta, il presidente di Anci, Piero Fassino, il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccina.


“Oggi – ha detto l’assessore Cecchini – è stato raggiunto un obiettivo importante in quanto è stata decisa una strategia comune tra Governo centrale, Regioni e Comuni per l’adozione di provvedimenti e misure che incidano sulla qualità ambientale dell’intero paese. Per ratificare l’impegno, è stato firmato un protocollo tra Ministero, Anci e Conferenza della Regioni, che disciplina una serie di azioni, alcune delle quali utili a fronteggiare l’emergenza - ad esempio attraverso la riduzione di due gradi delle temperature massime di riscaldamento negli edifici pubblici e privati e di limitare di 20 chilometri orari la velocità delle auto nelle aree urbane - altre invece di natura strutturale, come l’ipotesi di sostegno ai Comuni per l’incentivo all’utilizzo del trasporto pubblico locale, per l’ammodernamento della flotta dei mezzi pubblici, e per potenziare l’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati”.
“Ho evidenziato al ministro – ha riferito l’assessore Cecchini – che anche nelle tre città più popolate dell’Umbria si sono presentati problemi legati all’alta concentrazione di inquinanti, analoghi a quelli che si stanno verificando nelle metropoli italiane. Complessivamente sono sei le città più a rischio – ha aggiunto l’assessore - ma in particolare a Terni per la morfologia del territorio e per la presenza di un robusto insediamento industriale, si stanno registrando valori decisamene alti che destano preoccupazione”.
“Nel rappresentare al ministro la situazione umbra nel suo complesso – ha concluso Cecchini - è stata richiesta un’attenzione particolare al territorio nella distribuzione delle risorse e inoltre, abbiamo ribadito la non idoneità del territorio ad ospitare un nuovo inceneritore. Ipotesi questa che, come abbiamo avuto modo di affermare in più circostanze, non è nemmeno giustificata dai quantitativi di rifiuti prodotti in Umbria”.