Energie rinnovabili 1024x777 large(UNWEB) Il 7 Ottobre 2025, dopo la totale inerzia della Giunta Tesei, la Regione Umbria ha approvato una legge titolata "Misure urgenti per la transizione energetica e la tutela del paesaggio Umbro".

In questa legge, , sono state finalmente previste le aree idonee per l'installazione di impianti di produzione energetica ed introdotto l'articolo 4 che stabilisce in modo esplicito anche le Aree Non Idonee, cioè zone dove gli impianti FER (come fotovoltaico o eolico) sono fortemente limitati: siti UNESCO, la Rete Natura 2000, zone e beni sottoposti a tutela ai sensi della Legge 42/2004 (il Codice dei beni culturali e del Paesaggio), zone a rischio di dissesto idrogeologico.

La legge Umbra è a favore della transizione energetica e prevede l'installazione di impianti su superfici e coperture di edifici, parcheggi, insediamenti produttivi esistenti o dismessi (con zona di rispetto di 500 metri), discariche e cave cessate, e aree adiacenti a grandi reti di trasporto (come l'A1, E45, e linee ferroviarie). Promuove inoltre le CER (Comunità Energetiche Rinnovabili), non come esperimenti marginali, ma come strumenti strategici per l'autonomia energetica, la giustizia climatica e la coesione sociale . Le CER permettono la produzione, l'autoconsumo e la condivisione di energia rinnovabile a livello locale, coinvolgendo cittadini, piccole imprese ed enti locali. La normativa nazionale ha fatto fatica a recepirle, abbiamo aspettato fino al 2020. Finalmente le CER si stanno moltiplicando ma vengono accettate con difficoltà dalle grandi aziende e dal potere politico. Piccoli impianti che portano una ricaduta positiva sulla società, che non rendono ricchi ma autonomi.

Qualche giorno fa, il governo Meloni ha impugnato dinanzi alla Corte Costituzionale le legge regionale umbra sulle aree idonee asserendo che "l'eccessiva delimitazione delle aree non idonee rischia di frenare l'accelerazione della transizione energetica richiesta dai decreti nazionali". Un Governo, che vagheggia un impossibile ritorno al nucleare , nell'attesa del quale incoraggia un nefasto incremento dell'uso del gas, nel caso dell'Umbria e della sua legge regionale sulle aree idonee si preoccupa che tale legge impedisca , con i giusti vincoli che ha posto a tutela dell'ambiente del paesaggio, il raggiungimento degli obiettivi di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Ma l'effetto di questa impugnazione , unitamente a quelli del decreto legge 175 del 21.11.2025, attualmente all'esame del Senato, è che saranno di fatto agevolati gli impianti di maggiori dimensioni e capacità produttiva, che sono però anche quelli maggiormente impattanti dal punto di vista paesaggistico ed ambientale, mentre gli impianti di dimensioni minore, saranno più difficili da installare e quindi scoraggiati.

Alleanza Verdi e Sinistra Terni, chiede quindi ai parlamentari umbri e tutti i Comuni Umbri di opporsi all'irrazionale impugnazione del Governo e di chiedere l'immediata operatività della legge Regionale 7/2025.

Alleanza Verdi e Sinistra Terni