01 Aeroporto dellUmbria Comunicato stampa del 04 06 2025(ASI-UNWEB) Perugia – Nel 2025 l’Italia si conferma regina del turismo europeo: con quasi 19 milioni di arrivi e oltre 79 milioni di presenze solo nel mese di luglio, il nostro Paese guida il continente per volumi assoluti. Un primato che non è solo statistico, ma strategico: il turismo è il vero petrolio d’Italia, una risorsa rinnovabile che alimenta economia, cultura e identità.                                                                                                                                                                             

Tra le regioni che brillano, l’Umbria si distingue con forza. Nei primi otto mesi del 2025, la regione ha registrato un incremento di arrivi nella nostra regione del 9,2% rispetto al 2024, sfiorando gli 8 milioni di turisti e aumentando di 460.000 unità i pernottamenti. Un risultato straordinario, frutto di un sistema territoriale che ha saputo valorizzare le proprie eccellenze: città storiche come Perugia, Assisi, Gubbio, Todi, Castiglione del Lago, Foligno, Orvieto e Spoleto, borghi medievali come Trevi e Spello, paesaggi naturali mozzafiato come la Cascata delle Marmore, il Lago Trasimeno e la Piana di Castelluccio di Norcia, realtà sportive internazionali come Sir Safety e Bartoccini, e un’offerta culturale e gastronomica di altissimo livello.

A tutto ciò si aggiungono eventi di rilevanza nazionale e internazionale, quali: Umbria Jazz, Festival dei Due Mondi, Festival di Todi, Marcia per la Pace Perugia-Assisi, Festival delle Nazioni di Città di Castello, i corsi di lingua italiana dell’Università per Stranieri di Perugia, Eurochocolate, Terni Digital Week, Rassegna Internazionale del Folklore di Castiglione del Lago, e i tornei internazionali di tennis di Perugia e Todi.

Nel 2026, inoltre, si celebrerà il grande evento dell’ 800° anniversario della morte di San Francesco, con numerose manifestazioni. Le celebrazioni principali includeranno l’ ostensione straordinaria del corpo del Santo ad Assisi, dal 22 febbraio al 22 marzo 2026. Il 4 ottobre 2026, giorno di San Francesco, tornerà ad essere festa nazionale in Italia. Da ricordare anche la recente canonizzazione di Carlo Acutis, proclamato santo il 7 settembre 2025, il cui corpo riposa ad Assisi presso il Santuario della Spogliazione (Santa Maria Maggiore).

Ma c’è una struttura che più di tutte ha fatto da volano a questo successo: l’ Aeroporto Internazionale dell’Umbria – Perugia “San Francesco d’Assisi”. I dati parlano chiaro: con 17 rotte e 114 voli settimanali, lo scalo ha registrato un +20% di passeggeri a settembre 2025 rispetto allo stesso mese del 2024, con oltre 74.757 viaggiatori transitati. Nei primi nove mesi dell’anno, il totale ha raggiunto 513.512 passeggeri, con una previsione di ulteriori 100.000 entro fine anno, contro i 426.982 del 2024.

Numeri che dimostrano come lo scalo perugino sia diventato un vero motore per l’economia regionale, facilitando l’accessibilità e moltiplicando le opportunità per turismo e affari, soprattutto in una regione storicamente penalizzata dalla rete ferroviaria.

Il merito di questo rilancio va riconosciuto alla precedente giunta regionale di centrodestra, guidata da Donatella Tesei, che ha creduto fortemente nella struttura e ne ha finanziato il potenziamento. I risultati sono evidenti: l’aeroporto San Francesco è stato riconosciuto tra i primi aeroporti europei nella categoria piccoli e medi per incremento di passeggeri.

Questi sono i risultati finora raggiunti, con ricadute economiche positive per l’intera regione. Ora, però, servono certezze per il futuro. La palla passa all’attuale governo regionale di centrosinistra, guidato dalla presidente Proietti: la rotta è tracciata, ma serve il coraggio di puntare al decollo definitivo di questa infrastruttura strategica.
[00:36, 13/10/2025] Microsoft Copilot: La Regione Umbria ha programmato la stagione invernale 2025 e quella del 2026? Ha previsto investimenti per sostenere questa crescita? È una domanda cruciale, soprattutto considerando che altri aeroporti italiani simili a quello di Perugia – come Ancona, Pescara, Rimini, Lamezia Terme – si stanno dimostrando molto attivi nell’ampliare la propria offerta turistica.

L’opportunità per il nostro territorio è concreta: Ryanair, nel mese di luglio, ha proposto alla Regione Umbria di raddoppiare i collegamenti da Perugia, passando da 10 a 20 rotte, con l’obiettivo – secondo gli studi della compagnia irlandese – di raggiungere 800.000 passeggeri annui entro il 2028. Numeri e prospettive economiche di grande rilievo, che proietterebbero lo scalo umbro ad alta quota.

Ma serve una risposta entro il 31 ottobre. Il tempo delle esitazioni è finito. Il turismo non aspetta. E l’Umbria ha tutte le carte in regola per diventare un hub strategico del turismo italiano ed europeo. Serve visione. Serve azione. Serve una risposta affermativa.

Perdere questa opportunità rappresenterebbe un grave errore politico e strategico per la Giunta regionale. Sarebbe un segnale di discontinuità rispetto ai progetti virtuosi del passato, e significherebbe, di fatto, rinunciare a investire su una risorsa che ha già dimostrato – con numeri e risultati – di generare valore economico concreto per la regione.

Gli umbri attendono risposte. E chiedono alla presidente della Regione Umbria, Proietti, di dimostrarsi lungimirante, rompere gli indugi e accogliere la proposta di Ryanair. È il momento di agire, con coraggio e responsabilità.

Nel frattempo, auspichiamo che Assisi, città natale di San Francesco e simbolo universale di pace, e Perugia, capoluogo regionale e cuore pulsante dell’Umbria, facciano finalmente la propria parte. Il futuro è pronto per volare alto: non lasciamolo a terra.

E.B. Redazione ASI - Umbria Notizie Web.