San Francesco(UNWEB) - Perugia – "San Francesco è il patrono d'Italia, è la voce della pace, della fraternità e del rispetto. Rendere il 4 ottobre festa nazionale significa restituire al nostro Paese un segno di unità e di valori. L'Umbria accoglie con profonda gioia l'avanzamento dell'iter parlamentare". Con queste parole la presidente della Regione Stefania Proietti ha accolto la notizia dell'approvazione in commissione Affari costituzionali del disegno di legge che, ora all'esame della Camera, istituisce il 4 ottobre come festa nazionale dedicata a San Francesco d'Assisi.

La proposta passerà successivamente al Senato per l'approvazione definitiva. "Assisi e l'Umbria – ha proseguito la presidente – custodiscono un messaggio universale che non appartiene solo a una città o a una regione, ma a tutta l'Italia. Il 4 ottobre che ritorna ad essere festa nazionale è un segnale forte di riconoscimento dei valori di dialogo, fraternità e pace, amore incondizionato per il prossimo e per l'ambiente".
La presidente Proietti ha ricordato come la sua soddisfazione sia legata anche al percorso istituzionale da lei stessa avviato: "Come sindaco di Assisi mi sono spesa con convinzione per chiedere che il 4 ottobre tornasse a essere festa nazionale. Lo feci nel 2018, con il protocollo ufficiale del Comune di Assisi n. 44971 del 4 ottobre, inviando la richiesta al Governo insieme al Consiglio comunale e alle realtà religiose del territorio, e nel 2022 inviando la stessa richiesta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, in quell'anno, ci onorò della sua presenza in occasione delle celebrazioni del 4 ottobre.
Sin dal mio insediamento nel 2016, di concerto con la mia maggioranza, proposi ai vari rappresentanti di Governo di riportare a festa nazionale il 4 ottobre, perché l'Italia tutta e tutti gli italiani si riconoscono nei valori di San Francesco oggi più che mai attuali. E tutti gli anni ho ribadito questa richiesta in ogni occasione ufficiale, convinta che la figura di Francesco e il suo messaggio universale meritassero questo riconoscimento. Oggi, da presidente della Regione Umbria, terra francescana vocata a promuovere i valori del Santo Patrono d'Italia, prendo atto con gioia che la proposta partita da Assisi ha finalmente avuto esito positivo da parte del Parlamento e auspico che voglia esprimersi all'unanimità - come fece in occasione dell'approvazione della legge n.140 sulle celebrazioni dell'ottavo centenario francescano - dando prova di coesione e di comuni valori condivisi".
Il riconoscimento del 4 ottobre come festa nazionale assume, secondo la presidente, un significato ancora più profondo nel contesto attuale: "Purtroppo vediamo un incremento di conflitti e violenze, come dimostra ciò che sta accadendo a Gaza. Un genocidio, crudeltà senza fine verso gli innocenti in nome di un cieco intento di un governo che non rappresenta più il popolo israeliano. San Francesco ci richiama oggi con tutta la sua forza spirituale alla pace, disarmata e disarmante, e alla condanna della guerra, della violenza, delle armi. Il suo messaggio è un invito a costruire ponti, a rifiutare ogni logica di odio e di vendetta. L'Italia, con questo gesto, deve affermare di essere un Paese che vuole la pace, passando dalle parole ai fatti. San Francesco non era un 'cristiano da pasticceria' ci ricordò Papa Francesco proprio da Assisi. E chi lo riconosce patrono d'Italia ha il dovere morale di essere coerente con il suo messaggio. Perciò invito ancora una volta il nostro Governo italiano a riconoscere la Palestina e a permettere così la salvezza dei civili attraverso corridoi umanitari e a fermare il massacro in corso sotto gli occhi di governi indifferenti o addirittura complici".
La presidente ha annunciato che la Regione Umbria sta lavorando alla legge regionale sull'ottavo centenario francescano, una legge innovativa che non riguarderà solo le importanti celebrazioni del 2026 ma avrà un impatto generativo in termini di politiche per i più fragili, i giovani, l'ambiente. Inoltre in collaborazione con i Comuni, le scuole, le famiglie francescane, le diocesi e gli enti religiosi e le associazioni, sta elaborando un programma di iniziative culturali e istituzionali che accompagneranno il percorso legislativo e attuativo. "Per l'Umbria – ha aggiunto – questo giorno rappresenterà anche una grande opportunità di promozione culturale e turistica. Sarà un momento educativo, con grande coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado, perché le nuove generazioni crescano nella consapevolezza che pace, rispetto e fraternità sono le vere fondamenta del futuro. Non ultimo, riportare il 4 ottobre a festa nazionale avrà un significativo impatto sui flussi turistici in tutta la regione Umbria determinando una occasione di accoglienza e incremento per il turismo non solo religioso ma anche legato ai cammini e all'arte".
In conclusione, la presidente Proietti ha affermato: "Ringrazio il comitato nazionale istituito con legge 140 e il presidente Davide Rondoni che ha promosso con convinzione questa iniziativa, e tutti coloro che l'hanno sostenuta, insieme ai ministri generali delle famiglie francescane e al vescovo di Assisi che, insieme a me, hanno promosso questa richiesta da tanti anni. Questo riconoscimento unisce ed esprime la parte migliore della nostra storia. L'Umbria, da sempre promotrice di questo percorso, continuerà a sostenerlo con convinzione e responsabilità, perché il 4 ottobre torni a essere giorno di festa nazionale, patrimonio di tutti gli italiani".

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