(UNWEB) “La Giunta regionale valuti l’annullamento del concorso in autotutela o la sospensione della procedura concorsuale in attesa della definizione e dei necessari chiarimenti riguardo le criticità emerse rispetto all’avviso di selezione pubblica pubblicato da Umbria Salute e Servizi”. Nel question time odierno i consiglieri regionali di minoranza Thomas De Luca (M5S), Simona Meloni, Tommaso Bori, Fabio Paparelli, Donatella Porzi e Michele Bettarelli (Pd), Vincenzo Bianconi (Misto), Andrea Fora (Patto civico) hanno interrogato l’assessore Luca Coletto.

Nell’atto ispettivo, illustrato in Aula da Simona Meloni, ha ricordato che “nell’aprile 2020 avevamo già presentato un’interrogazione per avere chiarimenti relativamente alla fusione tra Umbria salute con Umbria digitale. Avevamo chiesto anche il perché dell’aumento dell’organico del 50 per cento, aumentando il precariato, ma poi ci è stato assicurato che si sarebbe proceduto con un concorso. Ci è stata sempre data garanzia sul mantenimento dei livelli occupazionali in un contesto di utilità pubblica e seguendo un percorso di legalità e di trasparenza. Lo scorso 29 aprile l’assemblea dei soci di Umbria Salute e Servizi Scarl ha approvato un regolamento che disciplina le procedure in materia di assunzioni, conferimento incarichi e ricorso al lavoro somministrato. Il 29 luglio Umbria salute ha emanato un avviso di selezione pubblica per titoli ed esami per l’assunzione a tempo parziale ed indeterminato di 101 posizioni nel profilo di operatore front office cup. Da sottolineare quanto gli operatori di questo settore siano fondamentali, pensando anche ad un’utenza umbra fatta particolarmente di anziani e di persone che spesso hanno bisogno di assistenza quotidiana. Per questo avevamo chiesto di tenere conto delle professionalità e competenze acquisite negli anni. Il punto 9 dell’avviso pubblico del concorso venivano illustrate le modalità di valutazione dei titoli, disponendo che sarebbero stati ripartiti i punteggi di massimo 100 punti di cui 30 per i titoli e 70 per le prove. Veniva anche dichiarato che la valutazione dei titoli sarebbe stata effettuata previa indicazione ed individuazione dei criteri dopo lo svolgimento della prova scritta. È evidente che non sono stati però indicati né i singoli titoli valutabili, nell’ambito delle categorie, né i punteggi parziali per la valutazione dei titoli. Tant’è che lo scorso 9 settembre con una determina dell’Amministratore unico viene riconosciuto un errore dato da un disallineamento tra il testo dell’avviso ed il regolamento. Lo scorso 7 ottobre, anche in considerazione dell’alto numero di domande pervenute è stato dato luogo alla prova di preselezione dei candidati, risultando idonei 252 candidati, avendo ottenuto un punteggio tra 60 e 100. con determina dell’Amministratore unico, il 12 ottobre sono state nominate le due commissioni. Ma come è possibile l’effettuazione di una prova pre selettiva se solo successivamente è stata nominata la commissione d’esame? E sempre con determina dell’Amministratore unico, il 26 ottobre è stato approvato l’elenco dei candidati ammessi alla prova scritta. Con ulteriore determinazione dello stesso il 29 ottobre è stato deciso di pubblicare il punteggio previsto per ciascuna categoria di titoli. E con altra determina dell’Amministratore unico lo scorso 9 novembre è avvenuta la pubblicazione dei criteri dei punteggi dei titoli ad integrazione delle precedenti. Quindi, fino ad oggi, dal 29 aprile 2020 al 29 ottobre 2021 si sono susseguite una serie di determine anche dell’Amministratore unico che andavano a colmare carenze delle determine precedenti, c’è inoltre un Dpr che specifica come il diario delle prove scritte deve essere comunicato ai singoli candidati almeno 15 giorni prima dell’inizio delle medesime prove. Quindi la pubblicazione originaria dell’avviso pubblico presenta già difformità rispetto al regolamento. Nel bando non verrebbe indicata in modo dettagliato quale sia la prova di selezione prescelta tra quelle previste dal regolamento; i titoli di servizio, che misurano l’esperienza e la competenza nel ruolo acquisita, sarebbero equiparati ad una laurea appena acquisita in qualsiasi disciplina. Esiste inoltre un ulteriore bando, riservato alle categorie protette, che potrebbe portare ad avere candidati partecipanti contemporaneamente alle due selezioni”.

L’assessore Coletto, ad inizio intervento ha ringraziato gli interroganti perché - ha detto - “le persone che lavorano vanno sempre e comunque rispettate. Sono certo che l’Amministratore unico di Umbria salute ha rispettato le norme. L’interrogazione fa riferimento alla normativa destinata alla pubblica amministrazione ed in quanto tale non si applica alle Società di diritto privato come Umbria salute. Questo non esime Umbria salute dal rispetto delle norme che regolano i concorsi all’interno di Aziende a partecipazione pubblica. L’Amministratore di Umbria salute ha formalmente rappresentato la regolarità dell’intera procedura selettiva effettuata nel rispetto di leggi e regolamenti vigenti in materia. Rispetto alle osservazioni contenute nell’interrogazione consegno una relazione dettagliata agli interroganti predisposta dall'Amministratore unico di Umbria salute, lasciandola agli atti dell’Aula”.

Nella replica, Fabio Paparelli (Pd) ha sottolineato l’insoddisfazione rispetto alla risposta dell’Assessore. “La precisazione – ha detto – per cui non si applicherebbero le norme per un concorso pubblico non ci convince poiché la scelta fatta per il concorso prevederebbe a tutti gli effetti le procedure pubbliche. Abbiamo sollevato il tema che quanto contenuto nel regolamento per il concorso fatto da Umbra salute non è poi stato successivamente rispettato all'emanazione dell’avviso. Chi partecipa deve sapere a priori come e quanto il suo titolo sarà valutato. La laurea da 94 a 110 è valutata con il massimo del punteggio, 14 punti e questi, sui 250 rappresentano circa 70 posizioni. Non credo che la laurea possa rappresentare il requisito necessario per fare il cupista e quindi le prenotazioni. L’anomalia è che si indice il corso per la legge 68 (lavori disabili) e poi partecipano quelli che non sono iscritti alla lista apposita di collocamento. Va anche rimarcato come a concorso già iniziato e prove già effettuate è stata emanata un’altra determina dirigenziale che equipara al lavoro svolto nei cup il medesimo lavoro svolto nei privati”.