(UNWEB) Abbiamo partecipato al Consiglio comunale aperto richiesto dai Consiglieri di opposizione di Orvieto sperando che la Presidente Marini desse finalmente una risposta chiara e definitiva sul futuro della discarica delle Crete, ma siamo rimasti doppiamente delusi: la Marini ha scelto di sottrarsi al confronto con la comunità orvietana, così come ha fatto in questi mesi in Consiglio regionale, mentre l'Assessore Cecchini non ha voluto, o potuto, pronunciare quelle parole che un'intera città aspetta ormai da anni.

Il territorio di Orvieto “ha già dato” contribuendo negli anni alle esigenze di smaltimento sia a livello regionale che nazionale (il ricordo dei rifiuti campani – sulla cui natura c'è molto da chiarire – è ancora vivo e vegeto). Come ricordato da molti degli intervenuti di ieri, se oggi l'Umbria è in emergenza è perché tutto quello che andava fatto è stato solo annunciato. Se il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti approvato nel 2009 fosse stato realmente attuato l'Umbria, alla luce della propria dimensione e popolazione, avrebbe potuto evitare ampliamenti delle discariche e scongiurare il rischio della realizzazione di un nuovo inceneritore. E' giusto che la Regione riconosca le proprie colpe e non chieda un ulteriore sforzo ad un territorio già così fortemente penalizzato. Le scelte non possono essere guidate, come in passato, dagli interessi economici a scapito delle comunità e dei territori. Il punto non è stabilire se le volumetrie residue si esauriranno nel 2021 o prima, ma stabilire una volta per tutte che la scelta scellerata di prevedere una discarica a tre chilometri in linea d'aria da uno dei centri storico-artistici più importanti d'Italia e al centro di un territorio agricolo di pregio (Doc, Docg e Igt) non può essere ulteriormente tollerata perché errare è umano, perseverare è diabolico.

Emanuele Fiorini e Valerio Mancini
Consiglieri regionali Lega Nord Umbria