WhatsApp Image 2025 07 30 at 12.03.46 1Innovare le tecnologie e cambiare i modelli organizzativi delle imprese per contrastare l'emigrazione dei giovani umbri

(UNWEB) Perugia. "Nella riprogrammazione dei fondi strutturali occorre puntare sulla digitalizzazione spinta e sull'introduzione di strumenti di welfare all'interno delle imprese, perché rappresentano la strada per costruire un nuovo modello di sviluppo basato sull'aumento della produttività e su un maggior benessere dei dipendenti, soprattutto alla luce della grave carenza di manodopera. Ma se per le aziende strutturate è più semplice, per quelle più piccole, che in Umbria rappresentano il 99% del totale, servono strumenti che le aiutino a compiere questi passi, soprattutto se vogliamo provare a invertire il trend che vede sempre più giovani abbandonare il territorio per altre Regioni e Paesi. E senza giovani, di quale futuro potremmo mai parlare? Per questo le micro e piccole imprese vanno sostenute in questo processo di trasformazione".

Ne è convinto Michele Carloni, presidente di CNA Umbria, che guarda con preoccupazione alle curve demografiche del Paese e, soprattutto dell'Umbria, il cui tasso di invecchiamento è più alto della media nazionale. Tasso che si accompagna a una percentuale elevata di ragazzi che lasciano la regione per studiare o che lo fanno subito dopo aver completato la propria formazione. Anche per mancanza di offerte di lavoro che si adattino alle loro esigenze.

"Noi – afferma Carloni – pensiamo che alcune leve per provare a invertire questa tendenza passino da un maggior contenuto tecnologico e digitale del lavoro, ma anche da una maggiore attenzione al benessere dei lavoratori che, specialmente se sono giovani, danno a questo aspetto un'importanza addirittura maggiore rispetto al livello di retribuzione".

Per il presidente dell'associazione "la digitalizzazione può rappresentare una spinta propulsiva per diverse funzioni aziendali e per i vari settori produttivi. È fondamentale, ad esempio, nel sostenere i processi di internazionalizzazione dove, accanto alla partecipazione alle fiere, bisogna puntare anche sullo sviluppo dell'e-commerce e sulla promozione online. È dirompente quando si parla di investimenti. Ma è strategica anche in tema di rigenerazione urbana: basti pensare al ruolo della domotica all'interno degli immobili residenziali e di servizio. Inoltre si torna di nuovo al digitale quando si parla di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, ma anche di energia, anche per l'impatto che l'intelligenza artificiale ha già avuto nel mondo della scienza. D'altronde siamo convinti che aumentare il contenuto digitale del lavoro possa rappresentare un motivo di interesse per lavoratori più giovani. Con la digitalizzazione e l'intelligenza artificiale stiamo entrando in un nuovo cambiamento epocale, di cui nessuno conosce con certezza quali saranno le evoluzioni, ma è indubbio che assisteremo a una rivoluzione di tutto il sistema produttivo a ogni latitudine, Umbria compresa, dove senza il coinvolgimento della micro e piccola impresa non si va da nessuna parte."

L'altro elemento di attrattività del lavoro per CNA Umbria passa dall'introduzione del welfare aziendale.

"Le imprese devono andare verso un cambiamento dei propri modelli organizzativi, introducendo elementi che favoriscano una maggiore conciliazione tra il lavoro e la vita dei dipendenti, o aumentino la loro soddisfazione. Parliamo di premi di produzione al raggiungimento di obiettivi concordati, erogati in prestazioni welfare. Oppure di flessibilità negli orari, di formazione continua per aumentare le competenze dei lavoratori. Gli esempi potrebbero essere tanti. Anche in questo caso per le imprese più grandi e strutturate è più facile. Non è lo stesso per le micro e piccole imprese, che hanno margini di manovra molto più stretti. Per questo chiediamo che nella riprogrammazione dei fondi strutturali 2021/2027 si pensi anche a creare strumenti che, da un lato facilitino l'acquisizione di tecnologie digitali, con particolare riguardo all'Ai, da parte delle imprese più piccole; dall'altro che favoriscano nuovi modelli organizzativi attraverso l'introduzione del welfare aziendale. Forse solo così l'Umbria potrà contrastare l'abbandono del territorio da parte dei giovani e il proprio declino. Noi ci immaginiamo una regione più connessa, dove il digitale verrà sempre più utilizzato per favorire la crescita dimensionale delle imprese che, a loro volta – conclude Carloni – si impegneranno nel migliorare la qualità della vita dei propri dipendenti e delle comunità in cui operano".