sheep oviniMalattia della Lingua Blu, per Confagricoltura Umbria cresce la preoccupazione e urgono interventi a tutela della filiera zootecnica: "Tempestivo il monitoraggio attivato dalla Regione, è il momento che politica, organismi di controllo ed associazioni di categoria agiscano insieme, la protezione del nostro patrimonio zootecnico è una priorità  assoluta"

(UNWEB) PERUGIA – Confagricoltura Umbria esprime forte preoccupazione in seguito alle recenti segnalazioni da parte degli allevatori umbri riguardanti casi di Malattia della Lingua Blu (o febbre catarrale ovina). La patologia virale, che colpisce principalmente ovini ma anche bovini e altri ruminanti, sta generando allarme tra gli operatori della filiera zootecnica regionale, in particolare nelle aree della Valnerina e dello Spoletino.

Confagricoltura Umbria sottolinea l'urgenza di attivare tutte le azioni necessarie per tutelare il settore, garantendo il sostegno agli allevatori colpiti e la prevenzione di ulteriori contagi di questo pericolosissimo virus che, va precisato, non è nocivo per l'uomo.

Il presidente Zootecnia di Confagricoltura UmbriaMatteo Pennacchi, accoglie con favore le misure di monitoraggio attivate dalla Regione Umbria: "Apprezziamo che tutti gli attori si stiano prodigando per contenere la diffusione ed anche la tempestività con cui l'assessore Simona Meloni ha attivato le misure di monitoraggio e coordinamento. È fondamentale che vengano messi in campo interventi diretti negli allevamenti, come trattamenti repellenti, volti a impedire che gli animali possano essere contagiati. La protezione del nostro patrimonio zootecnico è una priorità assoluta".

La Malattia della Lingua Blu può manifestarsi con sintomi quali febbre alta, scolo nasale e salivazione, infiammazione e gonfiore di bocca, occhi e aree attorno agli unghioni, oltre a zoppia e perdita di vello. In alcuni casi, si osserva una colorazione bluastra della lingua. Confagricoltura Umbria ribadisce l'importanza di contattare immediatamente i servizi veterinari in caso di sospetto.

Confagricoltura Umbria rimane in costante contatto con l'Assessorato alle Politiche Agricole e l'Assessorato alla Sanità della Regione Umbria, riconoscendo l'impegno dell'assessore Meloni e dell'intera amministrazione regionale nel fronteggiare questa emergenza: "La promessa di reperire risorse regionali per indennizzare almeno le spese di smaltimento degli animali deceduti, in assenza di ristori ministeriali, rappresenta un segnale importante di vicinanza agli allevatori".

"Siamo consapevoli del momento particolarmente difficile che sta vivendo e vivrà la zootecnia – prosegue Pennacchi – e per questo è essenziale proseguire con la massima allerta, una sorveglianza coordinata e un aggiornamento costante del quadro sanitario per contenere il focolaio e sostenere concretamente chi lavora ogni giorno nelle nostre zone rurali".

"Ora – conclude Pennacchi – è il momento di agire tutti insieme in sinergia: politica, organismi di controllo ed associazioni di categoria tutte devono unire risorse, competenze e le informazioni raccolte dalle proprie aziende sul territorio per arginare quello che, in breve tempo, potrebbe rappresentare uno dei più gravi danni al comparto zootecnico che, a differenza di quanto accaduto in passato, colpisce trasversalmente più razze e specie animali (ovini, caprini, bovini e cervidi)".

Confagricoltura Umbria ribadisce di essere al fianco dei propri allevatori affinché questi possano continuare a percorrere quel percorso virtuoso che li contraddistingue, ed invita comunque tutti gli allevatori a mantenere un contatto attivo con i servizi veterinari delle ASL e le proprie associazioni di categoria, segnalando tempestivamente ogni eventuale sintomo sospetto.

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