Romizi – “Tentano di fermarci con le bugie ma non riusciranno”
(ASI) Perugia. La storia permette di interpretare il presente per poter costruire il futuro. Sembra essere proprio questo il nuovo corso della giunta guidata dal sindaco Andrea Romizi a Perugia. Con operazione senza precedenti nella storia del capoluogo umbro, è stato presentato ieri il “Progetto 1416”.
Nella splendida Sala dei Notari di Palazzo dei Priori, l’assessore comunale Teresa Severini, ha presentato il progetto che prevede il primo palio di Perugia. Non si tratterà di una manifestazione storica qualsiasi, o di una delle tante manifestazioni culturali od enogastronomiche tipiche della regione. Il “Progetto 1416” è stato dedicato infatti ad Andrea Braccio Fortebraccio, uomo chiave del suo tempo, e tra i più vittoriosi e valenti condottieri della storia d’Italia. Grazie a questo progetto, fortemente voluto dall’amministrazione comunale, e in particolare dal sindaco Romizi e dall’assessore alla cultura Teresa Severini, Perugia dedicherà le giornate dell’11 e del 12 giugno 2016 alla riscoperta ed alla valorizzazione del tempo, dell’arte e della cultura in cui visse il grande condottiero. Quello che sarà a tutti gli effetti il Palio di Perugia, ha già trovato fin da subito un vasto e positivo riscontro presso la cittadinanza. La grande Sala dei Notari di Palazzo dei Priori, non è infatti riuscita a contenere tutti i cittadini e gli organizzatori che hanno voluto esserci alla presentazione del progetto. Per l’assessore Severini, anima del progetto, “vedere una così entusiastica partecipazione da parte della cittadinanza è stata fonte di sollievo e allo stesso tempo dimostrazione di quanto i perugini desiderino l’istituzione del Palio di Perugia”. La Severini ha tenuto ha precisare che l’agonismo tra i rioni che parteciperanno al Palio sarà considerato certamente una nota positiva in nome dell’aggregazione cittadina, ma che non sarà da considerarsi con l’obbiettivo principale. “L’obbiettivo principale è quello di rilanciare Perugia a livello europeo rafforzando l’offerta turistica sotto la nuova luce del turismo responsabile che arricchisce il visitatore” – ha puntualizzato l’assessore alla cultura che ha poi aggiunto –“L’aumento quantitativo e qualitativo del turismo consentirà di rafforzare l’economia della città come già sta accadendo ormai da anni in molte città europee e negli Stati uniti dove simili manifestazioni, ormai consolidate da anni, hanno dimostrato tutta la loro valenza economica, aggregativa e sociale. In nome della riscoperta delle radici culturali di quella che fu una delle capitali politiche europee del suo tempo, valorizzeremo con orgoglio le nostre radici dando massimo spazio alle attività artigianali e rurali del luogo e incentivando la partecipazione popolare attraverso la proposta di idee e progetti ricollegabili al contesto storico e alla figura di Braccio”. In nome di quanto enunciato, l’assessore Severini ha rifiutato dunque il principio di una mera operazione elitaria, o di una spocchiosa rievocazione la cui partecipazione e conoscenza saranno riservate ai soliti “intimi” come avvenuto spesso in passato. Al contrario sarà rifiutato il concetto della manifestazione “confidenziale” in favore del massimo coinvolgimento di tutti. Al fine di ottenere questo obbiettivo la Severini ha puntualizzato che il progetto è in lavorazione ormai da oltre un anno. Una lavorazione che ha visto la partecipazione di numerosi esperti in quello che è di fatto un “comitato scientifico” per permettere la creazione di una manifestazione colta e attenta ai dettagli, ma anche godibile negli aspetti spettacolari e di intrattenimento. Il tutto onde consentire una identificazione dei partecipanti nello spirito del 1400, cioè di un epoca complessa che vide Perugia tra medioevo e rinascimento. Il progetto, anche se solo nella sua fase di presentazione ha già dimostrato le sue potenzialità. Durante la presentazione, l’eminente professor Franco Ivan Nucciarelli, nel corso di un appassionato intervento, e indicando lo stemma del forte braccio che ancora oggi torreggia nella Sala dei Notari, ha letteralmente fatto “respirare” l’atmosfera di una città che in pochi anni, da terra di conflitto, e in conflitto al suo stesso interno, fu “a un passo dal divenire capitale di quello che avrebbe potuto essere il primo Regno d’Italia”. Dopo l’esaltante lezione storica di Nucciarelli ci ha pensato il sindaco Andrea Romizi, a tornare alle problematiche del presente ed in particolari ai numerosi e, a tratti, anche violenti attacchi mossi dalle opposizioni del centrosinistra. “Ci danno dei retrogradi perché investiamo sulla nostra storia. Ci accusano di aver intascato i fondi per la Capitale Italiana della Cultura per finanziare questo progetto. Io sono solito lavorare per soddisfare le esigenze del territorio e quindi, a volte faccio, l’errore di non difendermi da accuse fantasiose e tendenziose. Ma sta volta permettetemi di dire che è falso. Il comune non ha usato quei fondi per questo progetto. Se sperano di fermarci raccontando bugie non ci riusciranno. Al contrario noi invitiamo le opposizioni a partecipare a questo che è un progetto di valorizzazione della città intera al fine di ricostruire un tessuto sociale che nel corso degli anni si è gradatamente sfilacciato”. Proseguendo nel suo discorso, Romizi, in riferimento ai sostenitori della visione di “Perugia città provinciale”, e in quanto tale non bisognosa di simili operazioni, non ha usato mezzi termini dicendo “provinciale è colui che la storia la disconosce”.
Cenusa Alexandru Rares – Agenzia Stampa Italia