Giunge a compimento il lavoro portato avanti da Gianfranco Cialini che nel 2013 ritrovò i resti del condottiero. Si è svolta a Perugia la cerimonia di sepoltura dei resti del marchese
(UNWEB) – Perugia, . – Dopo lunghe vicissitudini, nella mattinata di sabato 21 giugno le spoglie del condottiero Ascanio della Corgna sono tornate a riposare nella ex chiesa di San Francesco al Prato, a Perugia, dove furono inizialmente sepolte nel 1571, anno della sua morte, di ritorno dalla battaglia di Lepanto. Giunge così a compimento anche il lungo lavoro per cui, per tanti anni, si è speso Gianfranco Cialini, presidente del Lions club Corciano, intitolato ad 'Ascanio della Corgna', e autore del ritrovamento delle ossa del fu marchese di Castiglione del Lago, Castel della Pieve e del Chiugi. Da quel fortuito ritrovamento avvenuto nel 2013, infatti, Cialini si è impegnato intensamente per approfondire la storia di questo personaggio, definito "tanto importante non solo per la storia di Perugia, ma per quella d'Italia e di tutta Europa", e per riportare i suoi resti mortali nel luogo originale di sepoltura. Obiettivo finalmente raggiunto e celebrato con una cerimonia che si è svolta all'auditorium San Francesco al Prato, organizzata dal distretto 108L Lions Club (Lazio Umbria Sardegna), dal Lions Club Corciano 'Ascanio della Corgna' e dal Comune di Perugia. All'evento, oltre allo stesso Cialini, sono intervenuti il vicesindaco di Perugia, Marco Pierini, e il governatore del distretto 108L Lions Club (Lazio Umbria Sardegna), Salvatore Ianni. Numerosi i presenti, tra rappresentanti di istituzioni, Lions club e ordini religioso cavallereschi, appassionati di storia e cultura, curiosi e semplici cittadini. Tra il pubblico c'era anche Mauro Bacci, direttore dell'Istituto di medicina legale dell'Università degli studi di Perugia, che nel 2019 con la sua équipe analizzò i resti della famiglia della Corgna, individuando, con certezza quasi assoluta, quelli del marchese Ascanio della Corgna. Dopo la benedizione delle ossa, che si è svolta nell'adiacente chiesa di San Bernardino, i resti del condottiero sono stati portati da Cialini all'interno di San Francesco al Prato, nella Cappella degli Oddi dove riposano anche le spoglie del condottiero Braccio Fortebraccio da Montone. Qui sono state calate dentro un'urna di marmo appositamente realizzata e installata accanto a un antico busto di Ascanio.
"Le vicende storiche hanno fatto tanto male a questo luogo (San Francesco al Prato ndr) – ha commentato il vicesindaco Pierini – e questo è un piccolo gesto riparatore. I resti di Ascanio della Corgna tornano finalmente nel loro luogo d'origine. Un piccolo gesto per riparare ai danni del passato, che giunge dopo tanti studi e tanta passione. Gianfranco Cialini in questo suo lavoro ha investito molte energie e risorse ed è giusto che questo percorso, che ha portato anche a nuove scoperte, si sia completato". Ed è stato lo stesso Cialini a ripercorrere tutta la vicenda. "Durante la mia attività lavorativa, a seguito di ricerche storico-archivistiche – ha ricordato Cialini, dopo aver raccontato la vita di Ascanio –, nel 2013 trovai nove cassette metalliche abbandonate tra i calcinacci, in un angolo della chiesa di San Francesco al Prato, contrassegnate dall'iscrizione 'Ex nobilissima familia ducum de Cornea recognitus A.D. MCMLXVII mense augusti'. Sapendo che la famiglia Della Corgna aveva una cappella proprio qui e che dopo l'unità d'Italia tale chiesa fu confiscata dallo Stato e saccheggiata, iniziai le ricerche su tali resti coinvolgendo il professor Bacci. D'altronde si pensava che i resti della famiglia della Corgna fossero andati dispersi per sempre. Ma la ricerca, supportata anche da nuovi ritrovamenti e ricerche da me effettuare, confermò l'identità delle ossa, attribuendole ad Ascanio. Da qui, poi, partì l'iter burocratico con il Comune di Perugia per giungere oggi a dare nuovamente degna sepoltura alle spoglie di questa figura così affascinante e importante".