Consegnati nella mattinata di domenica 25 maggio l'assegno da 50mila euro, il foulard della spogliazione di Cucinelli e l'icona con San Francesco e Carlo Acutis
Hope il nome dell'iniziativa per produrre beni ecosostenibili per gli hotel di Goa; il vescovo: "Questa è carità politica che diventa scuola"
(UNWEB) ASSISI – Si chiama "HOPE", il progetto vincitore dell'edizione 2024-2025 del Premio internazionale Francesco d'Assisi e Carlo Acutis per un'economia della fraternità, assegnato domenica 25 maggio nella chiesa di Santa Maria Maggiore, nell'ambito dell'ottavo anniversario dell'istituzione del Santuario della Spogliazione. Alla cerimonia di consegna erano presenti monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, il ministro generale dei Frati minori Cappuccini, fra Roberto Genuin e l'imprenditore Brunello Cucinelli.
Il progetto "HOPE" ("Healing/Guarigione, Opportunities/Opportunità, Protection/Protezione e Empowerment"), che nasce e si sviluppa a Goa, in India, nasce da un'esperienza della Caritas locale che ha gestito un programma di grande successo, "Childline" (numero verde), per il soccorso e la riabilitazione dei ragazzi in pericolo, soprattutto provenienti dai villaggi più poveri e abbandonati. Nel 2023, il governo ha assunto la gestione del programma. Quando sono emerse gravi lacune nella prosecuzione, sette giovani, tutti sotto i 35 anni e alcuni già coinvolti nell'attività di sensibilizzazione della Caritas di Goa per i sordociechi, si sono messi insieme e hanno presentato un progetto per colmare queste lacune. Si tratta di "Project HOPE", appunto, che mira a sostenere giovani (ma non minorenni) vittime di abusi e a rischio, alcuni dei quali sordociechi, accogliendo la loro richiesta di aiuto tramite il call center e fornendo poi loro una formazione specifica per creare prodotti artigianali ed ecocompatibili, come rotoli di carta igienica, sapone, oggetti artigianali e imballaggi biodegradabili, inclusi kit di ospitalità ecocompatibili personalizzati, progettati e forniti in base alla domanda. Lo Stato di Goa attrae circa 10 milioni di turisti ogni anno – un numero in continua crescita – e ospita 70 hotel a cinque stelle. In una concreta espressione del capitale della fraternità, una delle catene alberghiere più note, Taj Hotels, ha accolto con favore l'opportunità di stoccare, commercializzare e vendere i prodotti. A ricevere il Premio, un sacerdote dell'arcidiocesi di Goa, reverendo Sanford Rodrigues che, nel suo discorso, ha ringraziato a nome dei circa 1.000 giovani che beneficeranno dei 50mila euro messi in palio. "Questa parola inglese per la speranza, HOPE – ha detto – è più di una parola, è un movimento per dare speranza ai vulnerabili attraverso una nuova economia di fraternità, coinvolgendo il mondo delle imprese, per sostenere un ecosistema che costruisce un futuro di dignità e indipendenza. Attraverso la formazione all'autoimpiego nella produzione di articoli ecologici, il progetto garantisce che i giovani non restino in ambienti di abuso solo perché non hanno i mezzi per vivere indipendentemente dai loro abusatori o oppressori". L'intenzione dei vincitori, annunciata nel corso della premiazione, è quella di "formare una comunità internazionale di fraternità, di change-makers, ispirata dal Premio Internazionale "Francesco d'Assisi e Carlo Acutis per un'economia della fraternità," attraverso un gruppo WhatsApp dove verranno condivise informazioni sulla formazione, i processi e i piani di sviluppo gestionale. Riceviamo questo Premio non per trattenerlo, ma per esserne custodi, e così facendo, speriamo che ogni atto di guarigione, ogni vita sollevata, e ogni sforzo di fraternità attraverso questa missione contribuisca a diffondere speranza (HOPE) nel mondo". Sentito anche il ringraziamento del cardinale Filipe Neri António Sebastião do Rosário Ferrão, arcivescovo di Goa e Daman e settimo Patriarca delle Indie Orientali, che ha mandato un messaggio nel quale esprime la sua felicità per il premio che rende "possibile un progetto, nato nella mente dei giovani, che crea un nuovo modello di economia: come ci esortava il nostro caro papa Francesco, una 'economia diversa, quella che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda'. Adesso, riflettendo anche le parole del papa Leone XIV, andiamo avanti insieme, la diocesi di Assisi e di Goa in India, 'uniti, mano nella mano con Dio e tra di noi'".
Spiegando il valore del Premio il vescovo Sorrentino ha sottolineato che "la carità si fa sempre e comunque, dovunque c'è un bisogno. Però tutti sappiamo anche che la carità può diventare più grande, più efficiente e più vera se diventa carità politica. È quello che compresero Papa Leone XIII, al quale si ispira il nostro Papa, e un grande Beato economista: il Beato Giuseppe Toniolo che fu suo consulente. Papa Leone XIII con la Rerum Novarum e Giuseppe Toniolo con la sua visione di economista diedero alla Chiesa la prospettiva di occuparsi della carità, carità piena, politica, cioè che si fa carico di tutti i fratelli e di tutte le sorelle e fornisce strumenti perché la miseria non continui a perpetrare i suoi disastri sulle vite umane: in questo senso, il premio fa scuola".
La presidente della Regione ha sottolineato che si tratta di "un gesto di speranza anche per la nostra Regione perché con questi progetti si racconta l'innovazione sociale che non si ferma alla disperazione della miseria ma guarda con speranza a fare di un problema apparentemente irrisolvibile un'opportunità di sviluppo sostenibile e integrale di lavoro e di crescita".
Oltre all'assegno da 50mila euro ai vincitori hanno ricevuto il foulard con l'immagine della spogliazione del Poverello, realizzato e consegnato da Brunello Cucinelli che ha ricordato le difficoltà della società odierna "del male dell'anima sempre più diffuso" ma la possibilità anche con queste iniziative di curarlo. E' stata poi consegnata l'icona del Premio con la raffigurazione di San Francesco e Carlo Acutis.
Prima della cerimonia di assegnazione del Premio, nella chiesa di Santa Maria Maggiore – Santuario della Spogliazione, sono state celebrate due Sante messe presiedute rispettivamente da monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno e dal ministro generale dei frati minori Cappuccini, fra Roberto Genuin.
"Dovremmo sempre ricordare – ha sottolineato fra Genuin nell'omelia - che i valori cristiani non cambiano e che la salvezza viene da Gesù Cristo e dall'ascolto della sua Parola. Ma gli stessi valori di volta in volta devono trovare il modo di incarnarsi con verità nelle diverse realtà che viviamo. Si deve ammettere anche nel cammino la possibilità di sbagliare: abbiamo però la grande responsabilità di non smarrire, con scelte magari imprudenti, la via della salvezza".