Perugia 11(UNWEB) “Il personale della Polizia di Stato di Perugia, a seguito di chiamata al numero di emergenza, è intervenuto presso una abitazione dell'hinterland perugino dove una donna, classe 1979, aveva segnalato la manomissione del contatore dell'acqua e l'interruzione dell'erogazione verso il proprio appartamento.

Giunti sul posto, gli agenti della Squadra Volante hanno preso contatti con la richiedente la quale ha riferito che, in seguito a quanto disposto dal Tribunale dei Minori di Perugia, era ritornata a vivere nella casa coniugale insieme alle sue due figlie. L'appartamento è ubicato in un condominio nel quale vive anche il suocero della donna. Quest'ultimo, secondo quanto riferito dalla 43enne, qualche giorno prima, aveva affisso alla porta d'ingresso dello stabile un cartello con cui la informava del distacco dell'acqua e la invitava a sottoscrivere un nuovo contratto di fornitura.
La donna ha raccontato di aver provato a chiedere al suocero di attendere che venisse attivata la nuova fornitura prima di interrompere quella in vigore ma l'uomo si era mostrato poco disponibile provvedendo, nonostante la presenza delle minori, all'interruzione del servizio.
Gli agenti, a quel punto, hanno preso contatti con l'uomo, identificato come un cittadino italiano, classe 1944, con a carico pregiudizi di polizia per reati di violenza privata e minacce nei confronti dell'ex nuora.
Sentito dagli operatori, il 78enne ha riferito di essere stanco di sostenere le spese e che non avrebbe riattivato l'erogazione idrica presso l'appartamento. Vista la situazione, i poliziotti hanno informato l'uomo delle responsabilità penali alle quali sarebbe andato incontro, invitandolo a consultarsi con un legale.
Nonostante l'invito, l'uomo ha mantenuto la sua posizione. Pertanto, al termine delle attività di rito, è stato deferito all'Autorità Giudiziaria per il reato di violenza privata.”

Così, in una nota, la Questura di Perugia.